Pisa, 11 ottobre 2024. Si svolgerà a Genova domenica 13 ottobre la 69ª edizione della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. Nelle acque del canale di calma di Genova Prà si sfideranno le barche di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Il programma prevede il Corteo storico delle quattro Repubbliche marinare (inizio ore 16.15, piazza Amatore Sciesa, Genova Prà) che precede la regata femminile (ore 16.45) e quella maschile (ore 18.00). Alle ore 17.20 la inaugurazione della targa “Passeggiata Antiche Repubbliche Marinare” presso la sponda sud dello stadio del Remo di Prà. L’evento sarà trasmesso in diretta Rai.
Novità assoluta della 69ª edizione della manifestazione è il Palio completamente al femminile che si disputerà tra le quattro città. Pisa già nelle edizioni precedenti aveva gareggiato con equipaggi tutti femminili. Tra le atlete in gara con la barca rossa anche Silvia Terrazzi, reduce dalle recenti Olimpiadi di Parigi.
Come tradizione, la Regata sarà preceduta il giorno precedente (sabato 12) dal corteo storico per le vie della città (inizio ore 15.00) che inizierà in piazza De Ferrari per concludersi a Palazzo Ducale (ore 16.30) dove, nel Salone del Maggior Consiglio, si svolgerà la cerimonia istituzionale di presentazione degli equipaggi.
Intanto, da martedì scorso gli equipaggi pisani sono a Genova per completare gli allenamenti nel canale di calma di Genova Prà. Pisa vanta 8 vittorie, l’ultima risale al 2010. Nel 2023 la Regata si è svolta a Venezia ed è stata vinta dal galeone bianco di Genova, seguita da Venezia, Amalfi e Pisa. L’ultima volta che la città della Lanterna ha ospitato la manifestazione è stato nel 2021.
Equipaggio Regata Repubbliche Marinare
Barandoni Simone;
Del Corso Cosimo;
Garuccio Francesco;
Mancini Nicola;
Meliani Emanuele;
Melosi Alessio;
Paoli Giovanni;
Pazzagli Andrea;
Pioli Leonardo;
Tonini Simone.
Equipaggio Femminile
Benvenuti Chiara;
Borghini Carlotta;
Card Vittoria;
De Martino Veronica;
Marconcini Elisa;
Massaria Clara;
Persico Giulia;
Pettinari Alice;
Piazzolla Paola;
Storace Zoe;
Terrazzi Silvia.
Staff tecnico
Direttore tecnico: Leonardo Pettinari.
Direttore sportivo: Luca Gagetti.
Allenatore: Alessandro Simoncini.
Nostromo: Antonio Pucciarelli.
Timoniere: Lorenzo Giuntini
La Regata delle Antiche Repubbliche marinare (o Palio delle Antiche Repubbliche Marinare) è una manifestazione sportiva che si ispira a una rievocazione storica istituita nel 1955, con lo scopo di celebrare le imprese e la rivalità delle più note Repubbliche marinare italiane: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Ogni equipaggio che partecipa alla Regata è composto da 8 vogatori e un timoniere; le imbarcazioni sono lunghe 15 metri e larghe 1, 70 metri. I galeoni, costruiti su modelli del XII secolo, sono realizzati sulla linea delle antiche “Galere” o “Feluche di rappresentanza” e dipinti con i colori tradizionali dei simboli delle quattro antiche repubbliche marinare: rosso con aquila per Pisa, bianco con drago per Genova, verde con leone per Venezia e azzurro con cavallo alato per Amalfi. La città vincitrice si aggiudicherà il trofeo in oro e argento realizzato dalla scuola orafa fiorentina, che verrà rimesso in palio in occasione della regata successiva.
Il corteo di rievocazione storica della Repubblica di Pisa
L’evento, disputato sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è preceduto da un Corteo storico, durante il quale sfilano i figuranti di ciascuna città. Il corteo storico che rappresenta Pisa nella “mostra” delle Antiche Repubbliche Marinare Italiane è stato rinnovato negli ultimi 5 anni. La logica che è stata seguita per indirizzare questo lavoro parte dalla considerazione che rappresentare Pisa attraverso un singolo episodio della sua grande storia, una unica data memorabile, una vittoria epica o un singolo personaggio non è certamente sufficiente per una città che vanta secoli di fama, di potenza militare, di dominio marittimo, di forza politica, economica e commerciale in tutto il bacino del Mediterraneo. Occorreva in sintesi dare a quello che Pisa si merita di rivivere, ovvero la gloria della sua Repubblica, come i pisani giustamente si aspettano che la loro città sia conosciuta nel mondo.
Pertanto, la nuova conformazione del corteo pisano di rievocazione storica è stata pensata dall’Assessorato alle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa per andare a coprire un arco temporale che si sviluppa attraverso i quattro secoli di maggior splendore della città, con il momento più florido della storia medievale della città che va dall’XI secolo a tutto il 1200. Si tratta del periodo che comincia con la reggenza Consolare del 1080 fino a quella della Podesteria del 1190, con la nascita del Comune e successivamente con il Governo di Popolo del 1254, fino al suo declino nel 1406. Nel Corteo pisano sono raffigurati cinque gruppi legati a personaggi dell’ordinamento politico, militare, sociale, economico e marinaro, per un totale di 88 figure, che riproducono manufatti e costumi realmente appartenenti alla storia del periodo e che ricordano episodi o personaggi degni di rilievo e che allo stesso tempo sono ben noti nella memoria popolare. L’Imperatore è così rappresentato da un vessillo imperiale; Uguccione della Faggiola sarà riconoscibile dalla tipica berretta sempre presente nella sua rara iconografia, e si collega immediatamente alla vittoriosa Battaglia di Montecatini del 1315. Il celeberrimo episodio della presa di Gerusalemme del 1099 è rievocato dalla “Croce dei Pisani”, mentre la conquista delle Baleari del 1115 è significata con il “Signum Rubicundum”. Le nobili e potenti famiglie pisane che detenevano il potere sono fatte rivivere nelle quattro Nobildonne; e poi troviamo Ugolino della Gherardesca, ricordato dal sommo Dante Alighieri nel canto XXXIII dell’Inferno, e il matematico Leonardo Pisano, detto Fibonacci. In questa ricostruzione storica risalta ancora il personaggio femminile di Kinzica della nobile famiglia Sismondi, alla quale la leggenda attribuisce il salvataggio della città dall’assalto e dalla razzia dei Saraceni del 1004, quando fece suonare a stormo le campane di Pisa per avvertire il popolo del pericolo che incombeva.