L’edizione 2022 del Premio Letterario Carlo D’Asburgo, dedicato alla saggistica storica, è andata al libro “Elea 9003. Storia del primo calcolatore elettronico italiano” di Maurizio Gazzarri, Edizioni di Comunità.
Tra le opere ad ambientazione, approfondimento, divulgazione e prospettiva storica partecipanti al concorso, “Elea 9003” è stato apprezzato dalla giuria del premio per la storia che racconta e per lo studio rigoroso delle fonti originali, quali lo scambio epistolare tra i protagonisti della vicenda.
Il premio D’Asburgo, promosso dalla Associazione Culturale Lidenbrock con sede nelle città di Feltre (BL) e Lissone (MB), è tra i pochissimi in Italia dedicati a questo tipo di filone narrativo e saggistico, e ha l’obiettivo di far emergere storie altrimenti dimenticate.
Il libro di Gazzarri racconta la sfida della società Olivetti che, a partire dal 1949, immaginò e poi progettò e produsse la serie Elea 9003, il primo computer commerciale interamente pensato e realizzato in Italia. La narrazione delle vicende non è solo tecnologica e scientifica, ma anche umana, poiché del gruppo di giovani che iniziò a lavorare sul progetto si raccontano anche lo spirito di coesione e il senso di comunità. La storia di questa innovazione tecnologica, che portò l’Italia ai vertici dell’informatica mondiale – quando ancora non esisteva nemmeno il termine informatica – intreccia dal 1954 la città di Pisa. La Olivetti, infatti, iniziò a collaborare con l’Università di Pisa nel progetto che portò parallelamente alla realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana, e aprì un proprio laboratorio di ricerche elettroniche presso una villa a Barbaricina, in via del Capannone. Dentro a quella villa in stile liberty, dodici ingegneri e fisici guidati dallo scienziato italo cinese Mario Tchou, avviarono le ricerche, ispirandosi a ciò che stava accadendo oltreoceano e in altri paesi. In pochissimi anni fu realizzato un primo prototipo, l’Elea 9001 o Macchina Zero, interamente a valvole. Il passaggio alla più efficace tecnologia dei transistor rappresentò una svolta e nel 1959 fu presentata alla Fiera di Milano l’Elea 9003. Il libro racconta anche la genesi del nome e la cura del design da parte dell’architetto Ettore Sottsass, oltre agli aspetti di carattere culturale e persino etico che il progetto portava con sé.
Il volume è stato pubblicato nel 2021 dalle Edizioni di Comunità, la casa editrice nata nel 1946 per iniziativa di Adriano Olivetti e dal 2012 impegnata a recuperare tramite le proprie pubblicazioni quel progetto di società “a misura d’uomo” immaginato e disegnato dal suo fondatore.
“Elea 9003” è il secondo libro di Maurizio Gazzarri, dopo il romanzo “I ragazzi che scalarono il futuro”, pubblicato dalla casa editrice pisana ETS. Gazzarri, volterrano di nascita e pisano di adozione, con questi due volumi e con altre iniziative, sta percorrendo una strada poco esplorata: quella della ricostruzione storica dell’alba dell’informatica e dell’elettronica italiana, con un linguaggio adatto anche ai non tecnici.