Firenze, 15 marzo 2024. “L’età d’esordio nei giovani che soffrono di disturbi dell’alimentazione è sempre più bassa. L’ondata post pandemia non si arresta e i social media rappresentano un elemento di rischio quando si parla di disagi legati al tema cibo. Serve una rete di sostegno pubblico e privato per invertire la tendenza”.
A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.
“Quando si parla di disturbi legati all’alimentazione – dice Gulino – non ci si riferisce solo al disagio legato all’immagine del corpo, ma anche a dinamiche famigliari, sociali e interiori, più o meno problematiche. Oltretutto l’insorgenza di questo fenomeno si è fatta sempre più precoce. Gli ‘ideali’ di magrezza che vengono proposti dai social media hanno ripercussioni fortissime sulla percezione di sé e spingono le giovani ragazze a diete restrittive e stili di vita pericolosi per la salute”.
“La sofferenza legata a un disturbo alimentare – spiega Valentina Aletti, psicologa specializzata – colpisce anche il contesto famigliare. È importante che i genitori riconoscano i campanelli d’allarme e si rivolgano ai professionisti sanitari competenti. Improvvisi cambiamenti dello stile di vita per un tempo prolungato possono essere indicatori di un disagio psicologico”
“Dobbiamo intensificare la rete di supporto – dice Aletti -, pubblica e privata, per sopperire alla domanda crescente. Le strutture adibite presenti sul territorio sono poche, hanno pochi posti e lunghe liste di attesa: dobbiamo sostenerle e promuovere la collaborazione tra pubblico e privato per aiutare i giovani toscani”.