Pisa liberata. Oggi si celebra il 71° anniversario della liberazione della città, rendendo omaggio alle tante vittime della guerra e ai caduti della lotta di liberazione dal nazifascismo. La data storica segna il giorno del ritorno alla democrazia e il ritorno della pace nella città di Pisa e del suo territorio della provincia. La mattina del 2 settembre entrano in Pisa i primi soldati Alleati contemporaneamente ai Partigiani della 23°brigata Garibaldi, che grazie alla vittoria sul campo delle truppe angloamericane e dei Partigiani sconfissero i tedeschi dopo violente ed estenuanti battaglie. Il quadro che si presentò ai loro occhi fu desolante: persone che ancora si trovavano tra le rovine ed ai limiti della sopravvivenza causata dai bombardamenti, gravi danni agli impianti urbani oltre alle razzie naziste, la città aveva subito 54 attacchi aerei in 45 giorni, l’incursione del 31 agosto aveva devastato la parte di Mezzogiorno, provocando la morte di molte centinaia di civili e condannando allo sfollamento larga parte della cittadinanza. La provincia di Pisa è tra le più colpite dalle rappresaglie nazifascite che si sono abbattute sulla popolazione civile. In questo periodo furono compiute le stragi di civili più numerose e efferate, che rispondevano a una strategia militare più ampia di fare terra bruciata e consentire la massima sicurezza alle truppe tedesche in ritirata. Un raccolta completa degli episodi che hanno coinvolto più di 10 vittime si può trovare nel sitohttp://www.eccidi1943-44.toscana.it. Si tratta di un elenco impressionante: tra gli episodi più noti, la strage di Piavola di Buti del 23 luglio, le uccisioni a San Piero a Grado del 25, l’eccidio di Pardo Roques e di altre persone il 1º agosto in via Sant’Andrea, la strage di via San Biagio a Cisanello il 2 agosto, il rastrellamento della Romagna nella notte tra il 5 e il 6, con la conseguente uccisione di 69 civili pochi giorni dopo, l’11 agosto. San Giuliano Terme, territorio di accoglienza e ospitalità dei rifugiati da Pisa che subì profonde sofferenze nei 45 giorni del fronte sull’Arno, è tra i Comuni che si distinguono ancora per le attività promosse nel campo della memoria. Dopo un mese e mezzo di attesa, gli americani passarono finalmente l’Arno tra Caprona e Uliveto il 1º settembre, poi proseguirono verso Pisa, che fu liberata il 2 settembre. Le campane suonarono a festa nei paesi, appena si fu certi della notizia. Era la fine di un incubo, che sarebbe rimasto impresso per sempre nel ricordo di chi lo aveva vissuto. La Resistenza dei partigiani fu determinante per la storia della liberazione dagli oppressori, di rilevante importanza dal punto di vista morale e politico, dimostrando nei confronti degli alleati, la capacità di ripresa, di sacrificio e di combattimento di almeno una parte degli italiani, e la loro nuova fiducia nei valori dell’antifascismo. Pisa non dimentica “La memoria è per noi una guida, un insieme di principi e valori che devono vivere, nella nostra città siamo testimoni degli orrori della guerra e promotori di una divulgazione attraverso nuovi linguaggi che renda vive le pagine di storia” dice il Sindaco di Pisa Filippeschi alla cerimonia di liberazione, in programma con le iniziative partecipate dai cittadini e le autorità, a seguire nella gernata commemorativa la biciclettata resistente e concerto della Filarmonica.
MP 2 settembre 2015