Pisa, 23 marzo 2021- Il Comune di Pisa ha presentato questa mattina ad Ospedaletto l’esito dei lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto il magazzino di via Bellatalla, all’interno del quale sono ospitati tutti i vestiti e gli accessori relativi ai cortei delle tradizioni storiche cittadine.
«Una ristrutturazione indispensabile – dichiara l’assessore Filippo Bedini – visto che il magazzino non consentiva più il corretto mantenimento del prezioso materiale contenuto al suo interno. I lavori realizzati hanno riguardato il rifacimento del tetto e la sistemazione delle varie sale che compongono quest’ambiente. L’auspicio è che il patrimonio che conserva possa essere, rispetto al passato, vissuto maggiormente da tutta la città».
Contestualmente sono stati presentati anche alcuni vessilli e alcune bandiere che saranno esposte per la prima volta giovedì 25 marzo in occasione del Capodanno pisano: tra queste anche quelle dei 4 quartieri medievali – Kinzica, Ponte, Mezzo e Fuori Porta, riprodotte a partire dai modelli originali conservati nella chiesa di San Sisto – e le bandiere raffiguranti i simboli della città dal ‘600 ai giorni nostri. Le prime saranno esposte il prossimo 25 marzo da Palazzo Gambacorti, le seconde da palazzo Pretorio.
«Si tratta – prosegue Bedini – di alcuni stemmi che come amministrazione comunale abbiamo voluto riprodurre partendo da un attento lavoro di ricostruzione storica e filologica, portato avanti avvalendosi della preziosa consulenza di due professoresse dell’Università, Gabriella Garzella e Monica Baldassarri. E’ il primo passo di un percorso di codificazione, quanto più possibile esatta e scientifica, di quelli che sono i simboli della nostra storia e della nostra città: simboli che sono cambiati o sono stati modificati nel corso dei secoli. L’obiettivo è quello di definire i costumi e le simbologie più appropriate in relazione ad ogni evento che andremo a rievocare, dando così ancora maggiore qualità alle nostre tradizioni storiche ed aumentandone l’attrattività anche in chiave turistica».