CALCINAIA– Il 4 Novembre 1966 l’Arno faceva paura anche a Calcinaia. A confermarlo è il Sindaco Lucia Ciampi che, in occasione del 50° anniversario del grande alluvione, ricorda quella giornata trascorsa con gli occhi incollati allo spaventoso fiume tracimante, che si riversava nelle vie del centro, lambendo case e invadendo piazze.
“Ricordo benissimo di aver preso in braccio il mio gatto bianco, Briciola, e di aver seguito mia madre e mio padre fuori casa, con in mano lo stretto indispensabile per passare la notte. Allora avevo appena 16 anni – racconta il Primo Cittadino di Calcinaia -. Io e i miei genitori abitavamo di fronte al Lungarno Mazzini e dalla nostra abitazione si vedevano le acque dell’Arno che superavano senza troppa difficoltà il muro di cinta, opportunamente rinforzato laddove ce n’era stata la necessità, scivolando fino a terra. Il corso principale e tutte le traverse che afferivano ad esso si erano trasformati in piccoli fiumiciattoli, in cui l’acqua scorreva indisturbata, arrivando fin sopra le caviglie di chi si trovava ad attraversarli”.
“A scopo cautelativo – prosegue Lucia Ciampi -, quella notte la passammo a casa di mia sorella, che viveva in via Vittorio Emanuele. Anche se non temevamo che la nostra casa venisse distrutta o danneggiata in maniera grave, la piena incuteva comunque timore. Preferimmo per questo motivo evacuare”.
“La situazione a Calcinaia – conclude – rimase di forte apprensione per lunghe ore. Il letto del fiume non riusciva a contenere tutta quell’acqua che scorreva con forza, portando con sé tutto quello che trovava lungo il suo passaggio. In un punto si creò addirittura una crepa nel muro d’argine. Le cose cambiarono quando si ruppe l’argine del fiume Era in località La Montagnola, a Pontedera, e quando, successivamente, venne intenzionalmente rotto a poca distanza. A quel punto la forza dell’acqua si placò tutti noi potemmo tornare nelle nostre case”.
Fonte: Ufficio stampa comune di Calcinaia