Sabato 11 aprile (ore 21) e domenica 12 (ore 18), al Teatro Goldoni di Livorno, per la Stagione di Prosa organizzata in collaborazione con Menicagli Pianoforti e LEG, va in scena il grandioso musical Evita.
Interamente dal vivo con 30 artisti sul palco e un’orchestra di 12 elementi, diretta dal Maestro Matteo Bariani, il capolavoro di Lloyd Webber tradotto in italiano da Marco Savatteri con la coreografia di Matteo Cirigliano, diretto da Susy Tagliapietra darà vita ad uno spettacolo dinamico e con un grande cast.
La memoria storica e il ricordo intimo di Eva Maria Duarte sembra scorrere su di un filo di seta che unisce il suo sguardo fiero e sorridente, impresso in una fotografia in bianco e nero, alla voce intensa ed appassionante di Simona Angioloni “è una storia che ti porta dentro il personaggio”.
L’artista, insieme al cast di alto livello sono riusciti a entrare nel cuore del pubblico, commosso e sorridente allo stesso tempo, guidando con un ritmo trascinante in un’ora e mezza di storia e di vita argentina raccontata e cantata, ripercorrendo i momenti salienti e più emblematici della biografia di Evita Perón, dalla nascita, «figlia dell’adulterio», alla morte, lei «jefa espiritual» del descamisado popolo argentino.
Le immagini d’epoca, che scorrono sullo sfondo, arricchiscono la rievocazione di una donna di potere, forte, determinata e umana, capace di trasformare la rabbia e il rancore per le sue umili origini in seme di speranza e coraggio per il cambiamento sociale del proprio paese, per vincere la povertà e affermare i diritti delle donne. Non si tratta di una semplice apologia del mito di Eva Maria Duarte, ma di un gioco di luci e di ombre che, con incisiva ironia, ne tratteggia il profilo la regista Susy Tagliapietra. Ma, senza dubbio, è nella musica e nel canto il luogo della commovente osmosi tra Eva e Simona.La storia di Evita viene esposta da un narratore d’eccezione, Che Guevara, interpretato abilmente da Edoardo Pallanca, che commenta e giudica il suo “stile di vita” creando un’interessante contrapposizione tra le due figure e i loro pensieri.
Le coreografie di Matteo Cirigliano trasmettono energia al pubblico e manifestano il successo di questa figura epica per la sua passione e l’affezione provata dal suo popolo.
I costumi e le acconciature aiutano lo spettatore a calarsi nel periodo mentre la scenografia permette comunque dei cambi di scena ben articolati e le proiezioni sullo sfondo contribuiscono a trattenere e convogliare l’attenzione con giochi di luce ben studiati. “Un’Evita vera e moderna – sottolinea Susy Tagliapietra- con una personalità piena di sfumature, molti aggettivi hanno accompagnato biografia e storia di questo personaggio: mito, leggenda, la più amata, la più odiata persino “la santa”. Noi ci limitiamo ad immaginarla come una grande donna con una grande determinazione”.