Per il Cantiere del “Parco delle Torri” e per i “Frati Bigi” c’è stato un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, oltre ad alcuni accertamenti del Genio Civile. Il tutto in seguito anche ad una richiesta del Sindaco di Pisa che, con lettera del 3 novembre scorso, aveva appunto fatto richiesta a entrambi di accertare eventuali situazioni di pericolo per la pubblica incolumità. Per il cantiere delle torri in via Bargagna è stata emessa un’ordinanza, che intima di: “Ripristinare entro cinque giorni l’integrità della rete al fine di scoraggiare l’accesso di persone estranee”, dal sindaco Filippeschi in data di mercoledì 9 marzo alla proprietà, la società “Edilcentro srl”, sulla base di quanto prescritto dai Vigili del Fuoco. Il sopralluogo dei pompieri del 2 marzo ha infatti rilevato che la rete di “recinzione è priva di discontinuità, ma in alcuni tratti vi sono evidenti segni di deformazione causata da reiterati accessi da parte di estranei”. Il Sindaco inoltre, sempre in base alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco, ordina di “prosciugare il bacino d’acqua formatasi nell’area di fondazione” in seguito alle ultime piogge, “oppure di recintare la zona con una ringhiera alta un metro, entro dieci giorni”. I Vigili del Fuoco hanno segnalato infatti “la pericolosità della presenza d’acqua per quanti accedono al cantiere anche abusivamente”
Per quanto riguarda l’accertamento del Genio Civile del 20 novembre, sia al cantiere del “Parco delle Torri” sia ai “Frati Bigi” non ha rilevato problemi strutturali. Nello specifico per i Frati Bigi “gli atti attestano la conformità del progetto e dell’opera alle prescrizioni antisismiche ed alle prescrizioni relative alle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”. Mentre per le “Torri di via Bargagna”, “dalla verifica sul progetto strutturale non sono emerse sostanziali inosservanze delle normative di riferimento” fermo restando che “la conformità del progetto e dell’opera dovrà essere attestata dalla relazione a strutture ultimate e dal collaudo”.