In questi giorni è polemica a Pisa, per la proposta del nuovo presidente del consiglio regionale Eugenio Giani di festeggiare il Capodanno toscano esattamente il 25 marzo e di officiare la celebrazione esattamente a Pisa. Ma i Pisani non ci stanno! La tradizione del Capodanno in Stile Pisano è già in vigore dal periodo medievale quando dopo la nascita dei Comuni si decise di far iniziare l’anno nove mesi prima rispetto alla nascita di Gesù, ovvero quando Maria ricevette l’annuncio dall’Angelo. Questo calendario durò fino al 1749 quando Francesco I di Lorena ordinò a tutti gli Stati della Toscana di abolirlo e di tornare alla celebrazione del Capodanno il 1 gennaio. Pisa non voloendo abbandonare il ricordo del suo antico passato e della sua gloria decise di festeggiare ogni anno anche il suo personale Capodanno Pisano, esattamente il 25 marzo. Una peculiarità tutta pisana, quindi, che la città vuole difendere. Da Facebook arriva la risposta di Federico Eligi Assessore alle Manifestazioni storiche di Pisa: “In merito alla vicenda del “capodanno toscano” ho provveduto a richiedere gli atti votati in Consiglio Regionale. Infatti occorre tener presente che, a quanto ho potuto capire, quella emersa non è un’idea del Presidente Giani, ma una proposta approvata in aula. Sinceramente non so che tipo di atto, ne tantomeno i contenuti, ed è per questo che ho provveduto a richiederne le copie. Appena avrò il materiale la vicenda mi auguro sarà più chiara e a quel punto prenderemo le nostre decisioni. Su un punto però non può esserci discussione: il nostro capodanno è solo pisano, ne toscano, ne altro. È la storia a dire questo!”.
a cura di Valeria Tognotti