Pisa, 27 maggio 2016 – In virtù del concreto danno economico causato ai pubblici esercizi regolari pisani come associazione “siamo pronti ad impugnare immedatamente tutti i verbali che venissero elevati nei confronti delle attività di pubblico esercizio durante lo svolgimento di CanaPisa”. Ad annunciarlo è Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa alla vigilia di CanaPisa: “E’ a tutti evidente, escluso quelli in malafede, che per nessun motivo e a nessun titolo gli imprenditori possono essere considerati i responsabili di una situazione di emergenza che dipende da altri, ovvero da Canapisa e dai suoi partecipanti. Siamo tutti stanchi di subire le scelta sbagliate di altri!”.
Secondo il direttore Pieragnoli per il sedicesimo anno consecutivo la città di Pisa è costretta a vivere, unica in Italia, un paradosso inaccettabile: “C’è un solo modo per prevenire comportamenti capaci di turbare l’ordine e la sicurezza pubblica: vietare CanaPisa, una pseudo-manifestazione che è soltanto un pretesto per compiere una serie ininterrotta di devastazioni in città e azioni illegali. Ma invece di scegliere questa soluzione, l’unica possibile, in questo mondo che gira al contrario si preferisce sanzionare i pubblici esercizi regolari, qualora nel corso della giornata venisse loro in mente di vendere una bottiglia di birra al turista accaldato. Immaginare la situazione dà l’idea dell’assurdo: il malcapitato turista chiede di acquistare una bevanda alcolica, il barista è costretto al rifiuto con questa motivazione: “Mi dispiace, non posso vendergliela, oggi c’è Canapisa, rischio 3 mesi di arresto e una ammenda fino a duecentosei euro!”.
Ricordiamo che in occasione di CanaPisa l’ordinanza prefettizia vieta nella giornata di sabato 28 maggio la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche in vetro nella aree direttamente o indirettamente interessate dal transito della manifestazione. L’ordinanza si motiva con la necessità di “assicurare il sereno svolgimento della manifestazione” e costituisce “una misura di carattere urgente per prevenire il pericolo di imprevedibili comportamenti capaci di turbare il regolare svolgimento della manifestazione, nonché l’ordine e la sicurezza pubblica”.