La Cgil è molto preoccupata per la sorte dei lavoratori e amareggiata di come i soggetti che hanno contribuito a questa decisione l’abbiano presa senza considerare le ricadute sociali. Lunedì 3 agosto il sindacato incontrerà i vertici della casa di cura per aprire un tavolo di confronto con l’obiettivo “di ridimensionare” gli esuberi, ma chiederà anche “una proroga della convenzione finché non saranno creati spazi dedicati dentro la Aoup”. Perchè la Casa di Cura San Rossore ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per 19 dei suoi 76 dipendenti ? “La motivazione di questa decisione – afferma una nota del sindacato – è conseguente al mancato rinnovo della convenzione tra azienda ospedaliero universitaria pisana e la casa di cura per le attività chirurgiche e di ricovero generate dei medici della Auop che hanno scelto di optare per l’intramoenia, ovvero praticare la libera professione all’interno della propria azienda “le norme – sottolinea il sindacato – da anni prevedono che le aziende pubbliche facciano rientrare questo tipo di attività all’interno delle mura aziendali e le convenzioni con soggetti privati sono possibili solo in mancanza di spazi dedicati all’interno dell’azienda pubblica”. La Cgil spiega che pur condividendo “il principio che le attività libero professionali dei dipendenti pubblici siano eseguite nelle strutture di proprietà pubblica” al momento “non risulta che la Aoup abbia creato percorsi e spazi dedicati all’attività chirurgica e di ricovero in libera professione”.