I lupi tornano all’attacco tra la campagna di Peccioli e Lajatico. A finire nel mirino dei predatori è il gregge dell’allevamento Ripassaia in località Fabbrica: in pochi mesi l’azienda di Alessandro Montagnini si è vista sfilare sotto gli occhi, una alla volta, una ventina di capi tra pecore ed agnelli. L’ultimo raid risale ad una settimana fa in pieno giorno. La situazione continua ad essere insostenibile nel pisano, in particolare tra la Valdicecina ed il volterrano dove Coldiretti, meno di dieci giorni fa, era tornana a denunciare l’inconsistenza dei risarcimenti rispetto ai danni materiali e psicologici subiti dalle aziende agricole e dai loro greggi (info su www.pisa.coldiretti.it). La presenza di lupi e fauna selvatica sono, secondo Coldiretti, una delle cause alla base dello spopolamento dei presidi agricoli in montagna e nelle zone svantaggiate che stanno rendendo vani tutti gli sforzi e gli investimenti delle aziende agricole. “L’ho visto con i miei occhi. – racconta Montagnini ancora turbato – Era un lupo molto grande. Non posso più fare pascolare all’aperto il gregge; sono costretto a vigilarlo e a tenerlo in stalla per gran parte della giornata con ripercussioni sul loro benessere. Così non si può più andare avanti”. La denuncia dell’azienda di Montagnini è l’ennesima da parte degli allevatori anche se il fenomeno, rispetto al quadro reale, sembra essere molto limitato: nel 2015 sono stati risarciti appena 30mila euro. “Abbiamo ormai perso il conto degli attacchi e dei danni subiti dalle aziende. Il fenomeno – torna a ricordare Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa – è molto superiore rispetto al danno effettivamente risarcito. L’indennizzo, pur essendo uno strumento importante, non risolve il problema alla radice; l’obiettivo non deve essere quello di risarcire ma evitare i danni da predazione che sono in continua crescita ogni anno. Non tutti i danni e le uccisioni sono denunciate poiché i meccanismi di indennizzo sono complicati ed i tempi molto lunghi. Gli agricoltori sono stanchi anche di fare le denunce, sono scoraggiati e delusi perché nulla è cambiato”. Per Coldiretti molti degli attacchi sono causati da cani ibridi, frutto di incrocio tra cani e lupi, che “vanno catturati. – spiega Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa – Non c’è altra soluzione. La popolazione di canidi è in aumento così come quella di cinghiali, caprioli, storni e piccioni. L’agricoltura perde milioni di euro ogni anno a causa dei danni provocati da lupi e fauna”. Coldiretti ricorda che c’è tempo fino al prossimo 9 luglio per presentare, via telematica ad Artea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, o ai Caa, i Centri di assistenza in agricoltura, le domande di indennizzo. Possono fare richiesta dei risarcimenti i proprietari degli allevamenti di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini che hanno subito attacchi con danni diretti (uccisioni) o indiretti (perdita di produzione) nel periodo compreso tra il 15 novembre 2014 e la fine del 2015. Per informazioni vai su www.pisa.coldiretti.it e pagina twitter @coldirettitosca.