Pisa, giovedì 7 luglio 2016 – Riceviamo e pubblichiamo una nota della consigliera Valeria Antoni (M5S).
“In questi giorni sui quotidiani impazza la notizia dell’apertura del cantiere, sul Lungarno, per ritrovare quella che fu la casa del conte Ugolino edificio che secondo le cronache venne distrutto nel 1288 e sulle cui fondamenta venne sparso il sale. Il promotore dello scavo è appunto Marco Monaco il quale gestendo il Consorzio di Bonifica si sta lasciando prendere la mano con la storia degli scavi. Sicuramente in quella porzione di Lungarno emergerà qualcosa di rilevante, ricordiamo infatti che nell’ultimo anno in città sono affiorati grazie agli scavi delle isole ecologiche interrate, diverse situazioni interessanti, come san Lorenzo alla Rivolta, San Lorenzo in Pellicceria, ma anche addirittura ricordiamo affiorare, in San Martino resti umani che hanno ipotizzato la localizzazione dell’Ospitale di San Giovanni in Gerusalemme. Tutte queste importanti scoperte sono state richiuse accuratamente in attesa di tempi migliori per la loro valorizzazione. Il problema infatti non sarà soltanto legato all’abbattimento dei maestosi pini che campeggiano in lontananza e su cui sarebbe opportuno aprire una riflessione, visto anche il loro ruolo storico. La domanda è: Sarà capace il Consorzio di Bonifica con le sue finanze di tenere aperto, conservare, promuovere e rendere fruibile il patrimonio che certamente emergerà? Ricordiamo infatti che Pisa custodisce un importante patrimonio archeologico legato al ritrovamento del Cantiere delle Antiche Navi ma anche quello legato al Tumulo del Principe etrusco, entrambi sconosciuti alla città, proprio per la difficoltà di reperire risorse atte a promuoverle, vogliamo quindi procedere con l’abbattimento dell’unico giardino presente sul lungarno per poi scoprire fra due anni, che quello che affiora non sarà possibile mantenerlo per mancanza di soldi? Pensiamoci bene perché la tristezza del Tumulo in via Pietrasantina sarebbe una ferita enorme nel tessuto centrale di questa città”.