Il festival che ogni anno anima Pisa a tempo di rock è tornato ad accendere il litorale dopo l’anteprima dei 99 Posse il 25 aprile. Grazie al Patrocinio del Comune e alla Regione Toscana si è riusciti a realizzare tre appuntamenti di alto livello musicale che si concluderanno a settembre con Aspettando Metarock e Festival Metarock. Secondo il Vicesindaco Ghezzi proporre più eventi a sostegno dell’originario festival estivo significherà opportunità per i soggetti firmatari del protocollo Marenia, manifestazione all’interno della quale si svolge il festival. “In sinergia con l’assessore alla Cultura Andrea Ferrante abbiamo ragionato su un appuntamento che abbracci un lungo periodo, da agosto all’autunno, caratterizzando l’estate del litorale pisano anche in prospettiva del turismo. Molti artisti internazionali si sono alternati negli anni di questa rassegna, tra i nomi più famosi Bob Dylan, King Crimson, Lauryn Hill, Rita Marley, Deep Purple. E ancora Ben Harper, Manu Chao e Lou Reed. Non sono mancate band italiane come Subsonica, Bluvertigo e Tiromancino, Caparezza, Bandabardò, Afterhours e Giovanni Lindo Ferretti. A partire da martedì 11 agosto fino al 13 l’evento centrale di questa trentesima edizione si svolge a Marina di Pisa, in piazza Viviani alternando tre importanti cantautori italiani nell’appuntamento METAROCK AL MARE. È stato il cantautore Bobo Rondelli (che esordì nel 1993 con la band Ottavo Padiglione) ad inaugurare l’evento con la presentazione del suo ultimo disco ‘Come i carnevali’, pubblicato a marzo 2015 in collaborazione con Francesco Bianconi dei Baustelle e prodotto da Filippo Gatti. La poetica ironica e nostalgica di Rondelli pervade anche questi ultimi testi che vedono prestigiosi riferimenti alla letteratura e al cinema, passando per Dostoevskij, Visconti e Tognazzi e altri autori del grande cinema italiano. In fondo alcune suggestioni cinematografiche gli derivano anche dai suoi ruoli al cinema diretto da Virzì. La vita è raccontata alla stregua di un Carnevale che racchiude nella vivacità della festa l’insostenibile ed effimera essenza del vivere quotidiano. Il titolo dell’album rimanda in realtà al poeta Emanuel Carnevali di origini fiorentine e dallo stile Bukowskiano cui si è ispirato Rondelli che dichiara di sentirsi come Don Chisciotte della Mancia: “Nonostante sia consapevole della sua inutilità, continua la sua lotta contro i mulini a vento”. Il carisma di questo artista ho sprigionato tutto il suo talento in un dialogo complice con il pubblico che ha osannato ogni pezzo con l’affetto di sempre. I Liv Charcot, giovane band del panorama rock-pop italiano sono stati il gruppo spalla di questo straordinario artista e il cantautore pisano Bernardo Sommani. A cura di Valeria Tognotti Foto: Giorgio Tognetti
{gallery}BOBO RONDELLI{/gallery}