Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi, in relazione alla possibilità di ospitare nuovi profughi sul territorio comunale.
Sulla stampa recente abbiamo letto di una presunta relazione che esisterebbe tra la distribuzione delle pesche per persone bisognose avviata dalla Croce Rossa pisana in collaborazione con questa Amministrazione e l’idea di introdurre, sempre ad opera della Croce Rossa, un nuovo contingente di presunti profughi sul nostro territorio comunale.
Non siamo abituati ai giochi politici, ci piace parlare chiaro e non perderemo questa abitudine, tanto coi cittadini quanto coi rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e dello Stato Centrale: non ci risulta che esista un nesso tra la distribuzione delle pesche e l’introduzione di ulteriori extracomunitari a spese dei cittadini.
Sulla scorta del monito paolino “vagliate tutto e trattenete ciò che vale” è nelle nostre intenzioni di valorizzare il contributo di ogni realtà sociale o corpo intermedio senza pregiudiziali ideologiche, politiche o di altra sorta: per questo abbiamo incoraggiato, sostenuto e appoggiato, mettendo a disposizione anche il nostro Assessore al Sociale, Edoardo Ziello, e i nostri uffici, la distribuzione di pesche per bisognosi promossa dalla Croce Rossa. Da qui a trarne una posizione favorevole dell’Amministrazione Comunale di Cascina al business immigratorio il passo è lungo e non percorribile.
Abbiamo avuto, due settimane fa, un incontro in Prefettura in cui ci è stata palesata l’intenzione della Croce Rossa, con la collaborazione del Signor Prefetto di Pisa, di acquistare un immobile alberghiero in località Sant’Anna. Abbiamo preso atto della comunicazione riservandoci di fornire la nostra valutazione in un secondo momento. Quanto all’idea di predisporre alcuni posti della struttura adibita al vitto e all’alloggio dei presunti profughi per ospitare famiglie italiane abbiamo affrontato seriamente la questione e ritenuto che sia un’azione di forte incoscienza mettere a repentaglio la sicurezza delle famiglie e in modo particolare dei bambini facendoli soggiornare a fianco di situazioni di forte disagio. Non dimentichiamoci gli innumerevoli precedenti, anche non lontano da qui: è appena un anno fa che a Livorno, posti alcuni presunti profughi in una casa famiglia abitata da ragazze madri e dai rispettivi bambini, si assistette a un accoltellamento. Non ci prenderemo la responsabilità di avallare una decisione che può mettere a repentaglio l’incolumità dei nostri cittadini più bisognosi. Uno Stato degno di questo nome utilizzerebbe le proprie risorse per far fronte alle emergenze dei propri cittadini, anziché continuare a impegnare spese enormi per sostenere il business immigratorio, cercando poi di vendere quello che è di fatto un alto rischio incolumità come sostegno ai senzatetto per far digerire queste scelte ai cittadini e all’Amministrazione. Evidentemente il Governo centrale appoggia invece, per esecuzione della Prefettura, questa linea: ha tutti gli strumenti per farlo, visto l’attuale situazione normativa che lascia ai Comuni zero margine di decisione. Noi utilizzeremo invece i nostri semplici strumenti per verificare, come sempre, le condizioni urbanistiche, tecniche, sanitarie e così via di esercizio di ogni attività. Non ci sia chiesto però di plaudire a questo genere di operazioni: ci opponiamo e ci opporremo sempre. Susanna Ceccardi.