PISA, lunedì 22 agosto 2016 – Simonetta Ghezzani, consigliera comunale di Sel, ha scoperto che sul sito www.toponomasticafemminile.com meno del 5% delle strade delle città italiane è intitolato a donne e se si escludono le figure religiose la percentuale si abbassa ulteriormente. Ne deriva un immaginario collettivo di figure illustri solo ed esclusivamente maschili. E anche Pisa, purtroppo, non sfugge a questa media nazionale.
“Sono questi – così denuncia la Ghezzani (nella foto insieme all’altra consigliera comunale di Sel Elisa Giraudo) – gli esiti della ricerca portata avanti da un gruppo di studiose che su impulso di Maria Pia Ercolini, insegnante romana, dal 2012 ha avviato il progetto Toponomastica Femminile “con l’idea di impostare ricerche, pubblicare dati e fare pressioni su ogni singolo territorio affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l’evidente sessismo che caratterizza l’attuale odonomastica (branca della toponomastica)”.
E anche la nostra città non sfugge alla media nazionale. Questa la situazione del comune di Pisa che emerge dal sito Toponomastica Femminile: totale strade/vie/ piazze ecc: 1.148; intitolate a uomini: 579; intitolate a donne 28. Di queste 4 sono le vie intitolate alla Madonna. 12 a Sante, Beate e Martiri. Via Gentileschi a Pisa non è intitolata ad Artemisia, ma al più oscuro padre Orazio. Il quadro offerto deve con tutta probabilità essere aggiornato, anche se non viene mutato il rapporto di fondo (su una settantina negli ultimi anni di nuove intitolazioni alle donne ne toccano 5). Occorre tuttavia ricordare che è stata intitolate una strada a Teresa Mattei, partigiana e madre costituente che corregge ma solo in parte la scelta di dedicare una via ai Padri della Costituzione in ricordo del lavoro “delle donne e degli uomini componenti l’Assemblea Costituente (25 giugno 1946 – 31 gennaio 1948)”. Una una rotatoria a Maria di Vestea Fischmann , su proposta della Casa della Donna, come prima donna laureata a Pisa della Facoltà di Medicina nel 1893; una piazza a Gemma Luziani, pianista pisana nata a fine ottocento, una via a Maria Selvaggia Borghini donna coltissima e poetessa pisana della seconda metà del ‘600. Dispiace infine che l’intitolazione di una rotonda ad Anna Politkoskaja sia stata cancellata per far posto alla rotonda dei Caduti della Thyssen Group i quali a loro volta avevano dovuto cedere il passo ai Pionieri del Cielo. In effetti sarebbe opportuno che le scelte della amministrazione nell’intitolare vie strade piazze giardini avvenisse anche tenendo conto della necessità di superare questa evidente discriminazione. Certo che la negazione dei diritti sociali per le donne è uno dei problemi più grandi problema, la disoccupazione, lo sfruttamento, la discriminazione nei luoghi di lavoro, le paghe diverse per la stessa mansione. Ma è anche un problema la violenza contro le donne – conclude la Ghezzani – e la mancanza di una cultura che vada nel senso di sostenere e promuovere liberazione e autonomia. In questo contesto sta anche il lavoro sulla toponomastica, come pezzetto per la definizione di un mondo simbolico diverso da quello presente.”