Di Luca Maggini, www.amaranta.it
Se è vero, come è vero, che il gol del Lanciano è stato viziato dalla concessione di un rigore inesistente, è anche vero, che, per le zero reti all’attivo, il Livorno deve recitare esclusivamente il mea-culpa.
La partita è stata piacevole, ed il Livorno si rendeva veramente pericoloso con dei ficcanti contropiedi in particolar modo nel primo tempo prima con Galabinov, che tirava debolmente e poi con Vantaggiato, dove trovava l’opposizione del portiere Nicolas in angolo.
Anche il secondo tempo, non si distaccava dal leit-motivo del primo, il Lanciano che cercava di avanzare con tutto l’organico ed il Livorno rispondeva pericolosamente con i contropiedi.
Nel corso dei primi venticinque minuti, la squadra amaranto ha avuto più di un’occasione per passare in vantaggio, sia con Vantaggiato, poi con Galabinov il cui colpo di testa finiva fuori di poco, quindi Djokovic, la cui semirovesciata in area non è stata efficace, ed ancora con Siligardi, che si è trovato il pallone sul destro ed ha calciato debolmente.
Quando la partita sembrava incanalarsi sul risultato di pareggio ecco un’incursione sulla destra di Piccolo, che constringeva Mazzoni ad una difficile deviazione in angolo. Era il preludio, purtroppo alla rete avvenuta pochi minuti dopo. Ceccherini entrava nettamente sul pallone togliendolo a Gatto lanciato a rete in area di rigore, sventando la pericolosa azione. Ma per l’arbitro La Penna la dinamica era nettamente diversa, fallo del difensore amaranto, quindi ammonizione (era la seconda, quindi rosso), e rigore, trasformato impeccabilmente dall’ex di turno, Piccolo.
Gli ultimi minuti, in dieci, il Livorno non è stato capace di raddrizzare una partita compromessa in parte dall’arbitro ma in parte per una scarsa precisione sotto porta.