L’Associazione degli Amici di Pisa, con il suo Presidente Dr Franco Ferraro, ci segnalano un’importante ricorrenza per domani, martedì 25 ottobre, la festa della Madonna di Sotto gli Organi.
“Il prossimo martedì, 25 Ottobre, la Chiesa Pisana rinnoverà la festa della Madonna di Sotto gli Organi. È una delle Feste Maggiori della nostra Cattedrale (insieme a Natale, Epifania, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, San Ranieri e Assunta) ed è tradizionalmente considerata la Festa del Capitolo della Chiesa Primaziale alfea. Si celebra appunto il 25 ottobre ed è preceduta, come altre ricorrenze, da un Triduo di preparazione. La Sacra Immagine che ha dato origine a questo culto è conservata in Duomo, alla sinistra del Presbiterio, sotto uno dei grandi complessi organistici, da cui il nome popolare.
Veneratissima dai Pisani nel corso dei secoli, tale immagine sembra provenire da Lombrìci, antico castello della Lucchesia appartenente ai nobili pisani Caetani. Attribuita a Berlinghiero di Melanese, di scuola bizantina, secondo la leggenda sarebbe stata prelevata nel 1226 dai soldati alfei e portata in patria per salvarla da un incendio o da possibili saccheggi da parte dei lucchesi. Un’altra versione narra di una fanciulla che trasse in salvo il dipinto per sottrarlo alla furia dei saraceni che avevano attaccato la costa in una delle loro consuete scorrerie. La ragazza incontrò dei soldati pisani che pattugliavano il territorio e spaventata si rifugiò in cima a una torre da cui si gettò in preda al terrore, restando però miracolosamente incolume insieme alla sacra immagine. I soldati la portarono al sicuro, recando poi in Duomo il prezioso dipinto. In esso è rappresentata la Vergine col Bambino, secondo la classica iconografia dell’Hodighitria (“Colei che indica la via”), con la particolarità che il Bambino poggia sul braccio destro della Madre e tiene nella mano sinistra non il consueto rotulo ma un libro aperto con un passo del Vangelo di Giovanni scritto in greco.
La data scelta per questo culto è dovuta ad un evento tragico: lo spaventoso incendio che semi distrusse la Primaziale il 25 ottobre 1595. Purtroppo gran parte delle opere d’arte ivi conservate andò persa, comprese le porte bronzee di Bonanno Pisano che impreziosivano la facciata (sopravvisse solo quella detta “di San Ranieri”, di fronte al Campanile). In tale funesta occasione si narra che un popolano, un certo Curzio Ferrini, si lanciò tra le fiamme riuscendo a trarre in salvo il prezioso dipinto. Dipinto che, nonostante la sua celebrità e la venerazione di cui era oggetto, era quasi sconosciuto alla popolazione in quanto sempre coperto da veli, che non venivano tolti neppure in occasione delle rare processioni per le vie della città. Da lì anche il suo secondo nome come “Madonna dei sette veli”. Solo alla fine del Settecento si decise di esporlo definitivamente alla vista e all’adorazione dei pisani, una volta restaurato dal pittore alfeo Giovan Battista Tempesti. Invocata e ringraziata nei secoli, in occasione di guerre, pestilenze, carestie, terremoti, alluvioni, la Sacra Immagine evidenzia tutto il fervore del Popolo Pisano che già alla Vergine aveva dedicato la Cattedrale, eleggendola Patrona della città, e che tutt’ora a Lei si rivolge con l’invocazione latina “Pròtege, Virgo, Pisas!”. Fonti: Mirabilia Italiae, “Il Duomo di Pisa; Sac. Renato Cappelli, “La Madonna di Sotto gli Organi che si venera nel Duomo.