Consueta conferenza stampa del mister nerazzurro Gennaro Gattuso prima del match casalingo contro il Trapani di domnai pomeriggio all’Arena Garibaldi:”La scomparsa del padre di Varela ci ha sconvolto, sono stato uno dei primi a saperlo mi ha chiamato la mamma di Nacho. Nacho era molto legato al babbo, ho pensato di mandarlo a casa mi sembra il minimo, ovviamente non ci sarà né domani né martedì in Coppa, mi dispiace molto siamo vicini a Nacho. Il babbo era uno sportivo, parlavamo spesso del figlio, visto che Nacho pensa sempre al calcio e ci sta male quando le cose non vanno come vorrebbe. Con Nacho ci sentiamo tutti i giorni, voglio fargli sentire il mio affetto.”
“Durante la settimana ci impegniamo – continua il Mister parlando della settimana trascorsa -ma non stiamo raccogliendo tutto quello che facciamo. Sto provandole tutte ma ci manca la vittoria e quindi un po’ di paura subentra sempre. Ci sono state gare in cui meritavi di più ed invece abbiamo perso, a livello morale la paghi, ma la squadra c’è. Qui manca chi deve fare delle scelte non posso prendere le decisione sempre io, siamo quasi a dicembre e alcune problematiche di base non sono risolte. In queste settimane ho pensato solo a lavorare, poi sento dire che non si deve parlare male della società,ma dove è la società, io ho incontrato Lorenzo Petroni a San Rossore poi a Grosseto dove facemmo un incontro che non servì a niente, ma poi non c’è nessuno tutti i giorni. Purtroppo io ho perso con alcuni giocatori la mia credibilità, qualcuno di loro è giovane non posso farci niente.”
Parla quindi della condizione dei giocatori:”Daniele ad oggi non sta ancora molto bene, ancora non mi convince, si sta allenando così e così, so che sente piccoli fastidi non è sciolto, valutiamo tutto poi deciderò. Vediamo se partirò con la coppia Cani e Eusepi non è che sono molto convinto di questa coppia perché verticalizziamo poco, forse anche per le caratteristiche dei giocatori stessi. Mudingayi si è fermato siamo in attesa del responso dei medici, mentre Tabanelli sta recuperando ci sono buoni segnali e spero che per fine anno si possa rivede in campo. Gatto ?Potrebbe darci una mano ma è da un po’ che non gioca e quindi ha perso un l’abitudine a stare in campo, si tratta di un giocatore che ha grandi qualità e ci potrebbe dare una mano concreta.”
Ed i nerazzurri si troveranno davanti un avvaersario ostico, una squadra ben messa in campo da un allenatore sanguigno come Serse Cosmi:”Il Trapani ha gli stessi giocatori che lo scorso anno si sono giocati i play off, è squadra che ha dei valori, la classifica è bugiarda per loro, e poi è allenata da un allenatore che ha caratteristiche simile alle mie. Cosmi domani lo saluterò con grande affetto, ho stima in lui. Sarà una partita nella quale chi scende in campo deve dare il massimo è la gara che ci deve riportare serenità, con rispetto per l’avversario ma è importante. Dovrà essere una partita di sostanza cercando di giocarla con grande intensità. La preoccupazione più grande è di abituarsi alle sconfitte.”
“Io non voglio fare piagnistei – prosegue il tecnico calabrese – ma come si fa ad allenare in Serie b in una situazione di questo tipo, forse ho sbagliato anche io qualcosa, qualcuno forse pensa che tanto ci sono io che ci metto la faccia e risolvo tutto, io mi sento sempre in trincea, ma la forza me la da quello che abbiamo fatto qualche mese fa, ne vorrei dire tante, ma tanto non cambia nulla.
Io so il valore di questa squadra ma non si vedono spiragli di luce non si può programmare nulla, non si vede la luce, ogni giorno può accadere qualcosa di inaspettato, tante volte alleno questa squadra ma mi sembra di parlare con il muro, mi ascoltano per il rispetto ma ho la sensazione che le cose non le credono più.”
“Della vicenda societaria non ci sono più parole da dire, io mi domando perché stiamo qua, tante società hanno problematiche economiche, c’è anche chi ha più debiti di noi, però almeno loro hanno la società che funziona, qui non c’è la struttura societaria che sostiene il tutto e fa delle scelte, io voglio fare l’allenatore e basta non voglio comandare.”
Aurora Maltinti
(foto Giorgio Tognetti)