Presentato il Decimo Rapporto sulle Povertà nella Diocesi di Pisa.
Il documento, presentato nella mattina di venerdi 11 dicembre, alla presenza dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, registra un forte incremento delle situazioni di bisogno. Nel corso del 2014 ci sono state 1.619 persone che hanno chiesto aiuto alla Caritas, con un incremento del 56,4% rispetto ai dati del 2012 quando ci furono 1.035 richieste. Questi dati mostrano come la crisi ha continuato a colpire il nostro territorio e come risultano sempre più necessari interventi per far fronte a crescenti fenomeni d’impoverimento e disagio sociale. Numerosi sono stati gli interventi e le modalità di azione dell’organismo per la pastorale della Carità della Diocesi di Pisa per far fronte alle situazioni di povertà. La Caritas, è stato spiegato durante la presentazione del rapporto, ha attivato anche una serie di nuovi servizi, che hanno avuto un impatto significativo sul territorio, come la Cittadella della Solidarietà, realizzata al Cep, e i progetti di microcredito e prestito sociale, promossi in collaborazione con l’amministrazione regionale ma anche con la conferenza episcopale e banche del territorio come quella di Lajatico. Si tratta di servizi importanti che hanno consentito d’incontrare e aiutare famiglie in difficoltà e che, in molti casi, rischiavano di precipitare in situazioni di marginalità sociale. Il rapporto Caritas ha fotografato la situazione della povertà nella Diocesi pisana da cui risulta che i cittadini italiani, che chiedono aiuto, sono aumentati del 92% in due anni. L’età media è di 44,7 anni, due in più rispetto a quella calcolata nel 2012 ed è più elevata per gli italiani (50,9) rispetto agli stranieri (41,8). In aumento anche il numero di divorziati e separati, il 56,5% delle persone incontrate. Più del 50% delle persone che si sono rivolte alla Caritas vive in famiglia e il 70% è senza lavoro. Presso la Cittadella della Solidarietà vengono seguite 337 famiglie e sono state distribuite, nel 2014, 70 tonnellate di alimenti per un valore di mercato di 288mila euro. “Il monitoraggio capillare e costante della situazione – ha detto monsignor Benotto – è fondamentale per capire ciò che sta accadendo attorno a noi perché persone singole, comunità cristiane, istituzioni civili e culturali e forze sociali possano rendersi conto, cifre alla mano, di necessità e problematiche che non possono essere affrontate solo quando esplodono in tutta la loro virulenza ma che, per quanto possibile, dovremo prevenire, o almeno accompagnare e sostenere, perché alle difficoltà presenti non se ne aggiungano altre rendendo ancora più difficile l’offerta di aiuti che salvaguardino la dignità di ogni persona”. “La disponibilità a lavorare insieme è manifestazione di assunzione di responsabilità sociale non più rinviabile – ha concluso l’Arcivescovo – non è più pensabile che qualcuno si possa salvare, se tutti insieme, non ci impegniamo per la salvezza comune”.
“Da una parte – ha aggiunto il direttore della Caritas diocesana don Emanuele Morelli – c’è la speranza che la nostra Chiesa scelga insieme di osare sempre di più i percorsi della relazione e dell’incontro con i poveri dato che l’ascolto, il discernimento, l’accompagnamento e la comunione sono il cuore della vita della Chiesa, dall’altra l’auspicio che si costruiscano politiche capaci di passare dal welfare attuale, che raccoglie e redistribuisce, ad un welfare che, oltre a raccogliere e redistribuire, rigenera le risorse, facendole rendere, grazie alla responsabilizzazione legata ad un nuovo modo d’intendere i diritti e i doveri sociali”.
dl.