Parte la seconda edizione degli incontri Danza e Dintorni. I prossimi quattro appuntamenti, in calendario tra dicembre e aprile, saranno sempre a cura di Silvia Poletti, una delle più note ed apprezzate studiose di danza e critiche in Italia. E’ per la mattina di sabato 19 dicembre, nel Foyer del Teatro Verdi, la prima presentazione-aperitivo IN ATTESA DELLA RASSEGNA DI DANZA 2016. Si tratta di un approfondimento rivolto agli appassionati di danza e non solo, per dare spazio ai miti d’oggi, come annota la stessa Poletti nell’introduzione alla rassegna. “Contaminazioni, attraversamenti, declinazioni del fantastico moderno nel linguaggio assoluto della danza. Per dirla con Roland Barthes, miti d’oggi in versione coreografica, e per questo filtrati attraverso l’immaginazione, la sensibilità, la forza visionaria e il linguaggio fisico di metteurs en danse di diversa formazione e estetica. Questo il filo rosso della Stagione di Danza 2016 del Teatro Verdi”. Una danza contaminata con le altre discipline artistiche, che conta ben tredici proposte da gennaio a giugno prossimo, passando dalla danza contemporanea al teatro danza, dal modern all’hip hop-, capace di rispondere a innumerevoli gusti ed esigenze. L’ingresso è libero; alla fine, come di consueto, aperitivo per tutti offerto dalla Fondazione Teatro di Pisa.
Nel pomeriggio, invece, è la volta di Opera e Dintorni, con il secondo dei quattro appuntamenti fra presentazioni di libri e conversazioni di argomento musicale. Alle ore 17, nella Sala Titta Ruffo, si parlerà de “La bella dimenticata Francesca da Rimini nel dramma di Gabriele d’Annunzio e nell’opera lirica di Riccardo Zandonai”. L’incontro, nato su proposta dell’Associazione Dannunzianae realizzato insieme conl’Associazione Pisana Amici della Lirica “Titta Ruffo” e la F.I.D.A.PA. BPW Italy, vuol porre l’accento sulla tragedia dannunziana e sull’opera di Zandonai, composta su libretto dello stesso d’Annunzio, che oltre alla vicenda hanno in comune il fatto di essere state dimenticate, non più proposte al pubblico nonostante l’attualità della storia narrata e la bellezza della prosa e della musica. Francesca da Rimini è ispirata alla celebre storia dell’amore fra Francesca da Polenta, moglie di Gianciotto Malatesta, e il cognato Paolo, che tanti artisti ha ispirato nel corso dei secoli, a partire da Dante Alighieri con il V Canto della Divina Commedia. La tragedia dannunziana, in cinque atti, dedicata dal Vate ad Eleonora Duse (nella foto), che ne fu anche sublime interprete, godette di immediata successo tanto da venir subito tradotta in più lingue e rappresentata in Francia, in Russia e in America. A guidare l’operazione fra D’Annunzio e Zandonai fu invece Tito Ricordi, che curò anche un primo adattamento della tragedia originaria alla musica. L’opera debuttò al Teatro Regio di Torino il 19 febbraio 1914 ed ebbe anch’essa un tale successo da avere, nei sui primi trent’anni di vita, innumerevoli rappresentazioni in Italia e all’estero. Da notare che i rapporti fra D’Annunzio e Zandonai furono però molto difficili, tanto che il poeta non solo non presenziò alla prima, ma non volle nemmeno assistere mai alle esecuzioni successive. Di tutti questi aspetti e di molto altro ancora sabato pomeriggio parleranno Maria Pia Pagani, docente di Letteratura teatrale all’Università di Pavia, e Alberto Paloscia, direttore artistico del Teatro Goldoni di Livorno. Per maggiori informazioni tel 050 941 111 e www.teatrodipisa.pi.it
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