Pisa, venerdì 10 marzo 2017 – “In questi giorni – così scrive il consigliere comunale Sandro Gallo (PD) – con la triste vicenda di Dj Fabo, è riemersa con tutta la sua drammaticità il tema delicato dell’autodeterminazione alla fine della vita. La tematica del testamento biologico da anni si pone al centro di un articolato dibattito in ambito scientifico, giuridico ed investe trasversalmente questioni di ordine clinico-medico, etico-religioso e di inquadramento generale nell’ordinamento giuridico italiano. Pisa si è immersa in questo dibattito fin dal 2009 grazie all’allora consigliere Comunale Luigi Branchitta che aprì il 3 marzo un dibattito in consiglio comunale che si è concluso con l’approvazione, da parte della maggioranza di centrosinistra e degli altri partiti di sinistra, di una mozione che ha dato il via all’istituzione del “Registro di raccolta dei testamenti biologici” in attesa di una legge nazionale che disciplinasse il tema e che purtroppo ancora ad oggi non c’è.
Il Registro, il primo ufficiale in un Comune, è stato poi istituito il 27 maggio 2009, è tuttora vigente e ad oggi sono iscritte le volontà di 95 persone. E’ uno strumento che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico; raccoglie la volontà di fine vita di coloro che intendono rinunciare a cure palliative. Tutti dobbiamo sentire il dovere – conclude Gallo – che le leggi nella loro applicazione tengano conto della persona e della sua dignità fisica e psichica”.