Pisa – Daspo urbano e flussi turistici, sicurezza e suolo pubblico, caro parcheggi e lotta all’abusivismo, al degrado diffuso e alla microcriminalità, iniziative di riqualificazione commerciale, sono queste le principali proposte per il quartiere della stazione emerse nel corso dell’assemblea di lunedì 20 marzo organizzata e promossa dalla ConfcommercioPisa. L’associazione imprenditoriale pisana ha chiamato a raccolta commercianti e imprenditori, residenti e professionisti, semplici cittadini e rappresentanti politici che hanno risposto in massa all’invito, affollando l’hotel La Pace, un luogo simbolo della “resistenza”civile all’insicurezza e al degrado.
“C’è bisogno di uno scatto d’orgoglio da parte della istituzioni locali, Sindaco e Prefetto su tutti” – ha spronato la presidente di ConfcommercioPisa Federica Grassini, che insieme al direttore Federico Pieragnoli ha presentato e condiviso con l’assemblea le proposte per riqualificare la zona. “Crediamo molto nella misura del Daspo urbano” – ha spiegato tra le altre la presidente Grassini- “se applicato come si deve, è uno strumento efficacissimo a disposizione del sindaco, l’unico responsabile della sua applicazione, e prevede un allontanamento dal territorio comunale fino a due anni per tutti quei soggetti che si macchiano di reati considerati a torto minori, ma che quando sono così diffusi hanno un impatto devastante sulla vita di commercianti, residenti e turisti”.
Tra le proposte approvate, c’è la richiesta di gratuità del suolo pubblico per le gallerie Gramsci perché secondo la presidente “ad essere determinante, per bonificare questa situazione, sarà soprattutto l’occupazione fisica di entrambe le gallerie. A tal proposito, il nostro progetto prevede appunto la realizzazione di mercatini di artigianato e collezionismo tre giorni alla settimana, in entrambe le gallerie, allo scopo di allontanare spacciatori, ubriachi, scippatori e venditori abusivi”.
Contraffazione e mercato della droga, violenza e degrado, ubriachi che danneggiano le vetrine, zingare che borseggiano pendolari e turisti, minimarket etnici fuori da ogni rispetto delle normative e del decoro, schiamazzi notturni, commercianti e residenti sotto assedio: questo è il contesto della zona stazione, dove a trionfare è la legge del più forte e del più prepotente. Secondo il direttore Pieragnoli “occorre che l’attuale presidio delle forze dell’ordine sia dinamico ed efficace, così come efficace e quotidiano dovrebbe essere l’intervento della Polizia Municipale, in termini di tutela di sicurezza, decoro, abusivismo commerciale, azioni anti-furto e anti-borseggio. Anche il trasferimento della Questura in piazza Vittorio Emanuele, nell’ex Palazzo della Provincia, può rappresentare un deterrente alla deriva attuale, così come gli uffici della Polfer con affaccio sulla piazza”.
Non pochi hanno sollevato con forza la questione del degrado e dei minimarket, con le conseguenti risposte della Confcommercio pisana, cheda tempo si batte per ottenere: estensione dell’ordinanza anti-bivacco a tutto il centro storico, obbligo di chiusura dei minimarket alle 20, chiusura definitiva per tutte quelle pseudo-attività all’ingrosso non autorizzate, che all’interno di garage e affini riforniscono venditori abusivi e e che non rispettano orari, licenze merceologiche, normative relative a igiene e sicurezza. E poi ancora, interventi di pulizia, maggiore illuminazione e più in generale ripristino del decoro urbano, un preciso piano del commercio che rilanci la zona agevolando l’apertura di nuove attività commerciali di qualità con politiche ad hoc di incentivazione all’investimento.
Infine, la questione del caro parcheggi e dei flussi turistici. “Tre euro e mezzo l’ora è una enormità” – la conclusione di Federica Grassini – “chiederemo l’introduzione di tariffe agevolate per tutti coloro che lavorano in questa zona. Quanto all’opera del Pisa Mover, dai costi sproporzionati rispetto ai presunti benefici, utilizziamolo almeno per convogliarci quei migliaia di turisti che si affacciano alla città dalla sua porta principale, realizzando così un sistema di accoglienza sicuramente utile al rilancio del quartiere della stazione”.