Dopo Re-Nasci di Gaia, il Welcome to Pisa festival arricchisce la propria galleria con le preziose opere «Pisa 01» di Moneyless (Teo Pirisi) e «Arno, 30 toni» di Alberonero (Luca Boffi), realizzate sulle facciate esterne del deposito della polizia idraulica situato tra il Lungarno San Giovanni al Gatano e il sottopasso di via Conte Fazio. Lo stabile è di proprietà della Regione Toscana, che ha contribuito finanziariamente al festival grazie al bando pubblico “Toscana in contemporanea 2017”. Un bando che, secondo le linee programmatiche del progetto “Giovanisì”, ha premiato la giovane squadra di artisti e operatori culturali della rassegna, tutti under 35. Presenti all’aperitivo di presentazione delle due opere offerto dai Soci Unicoop anche Alessandra Nardini, consigliere regionale, e Alessandro Benedetti di Caparol Center, importante sponsor tecnico del festival. «L’opera “Arno, 30 toni” è realizzata per poter essere letta secondo diverse prospettive ̶ raccontaAlberonero ̶ . In questo è favorita anche dalla posizione, che permette all’opera di poter essere osservata fin dal Rettorato sul Lungarno. La semplicità della sua struttura le permette, inoltre, di poter essere compresa anche dagli osservatori più lontani che, passeggiando, si trovano a relazionarsi con essa. Il gioco prospettico è stato accentuato anche dalla composizione architettonica dell’edificio stesso, che ha permesso di giocare con i volumi e realizzare l’illusione di un cubo che penetra all’interno della parete. Il legame con la città, invece, è stato ribadito attraverso la scelta delle tonalità dei colori adoperati per l’opera, che sono un chiaro richiamo alle realtà rionali cittadine».
«Nella visione del festival ̶ spiega il curatore Gian Guido Maria Grassi ̶ , Moneyless e Alberonero rappresentano il punto di contatto con le avanguardie contemporanee, rispettivamente con l’astrattismo e l’arte geometrica e optical: sono entrambi due giovani artisti italiani che, fieri della nostra tradizione, si confrontano con i grandi maestri del ‘900 sviluppando in modo creativo, coerente e riconoscibile le loro ricerche all’interno di spazi pubblici urbani. Il rapporto con lo spazio e la comunità del territorio, la gestione delle grandi dimensioni e la vivace e colorata bellezza delle opere fanno di Pisa 01 e di Arno, 30 Toni 2 capolavori all’altezza della tradizione artistica della città e dell’opera icona di Keith Haring». Attraverso i lavori dei due artisti, l’arte si fa anche vettore di un processo di city beautificationdivenendo un’espressione pubblica di bellezza al servizio di tutti, come testimoniato dalla nuova vita del deposito, che è stato oggetto di un importante lavoro di bonifica per consentire la realizzazione delle opere. «Un intervento di grande effetto ̶ sottolinea Andrea Ferrante, assessore alla cultura ̶ , che insieme a quello di Moneyless, effettuato sulla facciata opposta, dà un rilievo tutto nuovo all’edificio, esaltandone la posizione privilegiata e trasformandolo in un vero e proprio monumento del quartiere. In questi giorni ho avuto modo di apprezzare le doti di Luca “Alberonero” Boffi. Colpisce la maturità creativa e tecnica di questo arista, enfatizzata dalla vivacità e dalla forza tipiche della sua giovanissima età». “Un’importante esperienza culturale che si inserisce nel percorso di cambiamento e riqualificazione del quartiere di Porta a Mare – dichiara il sindaco Filippeschi -. Il quartiere ha accolto positivamente l’iniziativa che lascerà opere che costituiranno un patrimonio importante per la città e il quartiere”. “La regione ha appoggiato fin da subito l’iniziativa con entusiamo – spiega la consigliera regionaleAlessandra Nardini -. Pensiamo che queste opere che si ricollegano all’esperienza di Keith Haring, sapranno valorizzare la città, aprendo nuovi itinerari turistici”. “Il quartiere è felice di quest’esperienza, e già gli abitanti danno nomignoli alle opere, dimostrando di sentirle parte della comunità”dice Sergio Biondi del Ctp2. Infine, l’Università esprime apprezzamento per l’iniziativa “che abbiamo patrocinato fin dall’inzio, poiché mostra come gli studenti, che hanno organizzato questo festival, sono una risorsa per la città” le parole della prorettrice Lischi.