L’uomo, ricercato da tutti gli uffici di Polizia del centro e nord Italia, stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in Valle d’Aosta, dove è stato rintracciato grazie alla collaborazione tra la Squadra Mobile di Livorno e la Questura di Aosta.
Per garantirsi la fuga si era procurato documenti falsi. In albergo ad Aosta ,l’uomo si era addirittura spacciato per un magistrato; ma la sua copertura, dopo settimane di indagini, era nota alla Squadra Mobile di Livorno che aveva segnalato alle Questure alcuni dei nomi e dei documenti con i quali l’uomo tentava di sfuggire alle maglie della giustizia.
Morabito era ricercato perché doveva espiare una condanna definitiva a 12 mesi e perché destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Livorno, per inosservanza delle prescrizioni della sorveglianza speciale di P.S.
Giovanni Morabito è un personaggio di spicco della criminalità; è, infatti, legato da rapporti di parentela con la famiglia Morabito della ‘ndrangheta calabrese. All’ombra della famiglia, e beneficiando dell’intimidazione che discende dalla vicinanza all’organizzazione criminale, si è costruito in provincia la fama di criminale intoccabile.
Morabito è pluripregiudicato per i reati di: rapina, estorsione, traffico di armi e di stupefacenti nonché di sequestro di persona e truffa.
Negli ultimi tempi della sua latitanza ha usato false identità appartenenti a persone di alto profilo professionale.
Una di queste appartiene a un noto medico di Milano che lavora presso un’importante struttura sanitaria nella città della Madonnina. La falsa identità, è stata utilizzata a fine Novembre presso un albergo di Massarosa ove era giunto a bordo di un’auto con il contrassegno dell’ordine dei medici. L’auto di cui si era appropriato indebitamente dal giugno scorso, è di proprietà di una società di noleggio.
Morabito, al momento dell’arresto non ha opposto nessuna resistenza ed è stato accompagnato presso la casa circondariale di Brissogne.