Pisa – “Il Gruppo Consiliare del PD, dopo quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale con le offese dell’Assessore Latrofa alla Consigliera Scognamiglio, non può che prendere atto con piacere che secondo la Lega “ci si deve confrontare, anche con toni aspri, ma sempre nel pieno rispetto delle persone”. E’ quanto si legge in un comunicato del Gruppo Consiliare del PD nel Consiglio comunale di Pisa, che continua: “E allora una domanda: il Deputato Ziello, l’Assessore Ziello, il responsabile pisano della Lega continua a rispondere a nome del Sindaco o finalmente ha capito cosa sono le istituzioni, il loro valore e i valori che queste rappresentano? La risposta a questa domanda ci costringe a porre altre domande: quante volte la Lega non ha rispettato questo principio? E quante volte è intervenuta per chiederne il rispetto quando membri della sua maggioranza lo avevano dimenticato? Troppi sono gli episodi in cui, in Consiglio, non si sono rispettate le regole minime della democrazia e del dialogo istituzionale. Il Presidente del Consiglio, espressione della Lega, ha taciuto in troppi episodi; proviamo ad elencarne alcuni dei più eclatanti anche se la lista sarebbe certamente più lunga.
Tacere quando l’Assessore Buscemi vuole farla “pagare cara” ai Consiglieri Auletta e Pizzanelli con annessa interruzione del Consiglio o rimanere in silenzio quando l’Assessore Bedini si rivolge alla Consigliera Picchi in forme inusuali o quando lui stesso si rivolge al Consigliere Auletta dicendogli, come nell’ultimo Consiglio, “vedrai cosa ti succede” sono episodi che non possono essere dimenticati. Come non possono essere dimenticate le modalità con cui si è condotto il Consiglio Comunale del 29 novembre alla Leopolda in occasione della celebrazione della Festa della Toscana quando un impegno istituzionale si è trasformato in una specie di convention di impronta leghista con errori e disattenzioni che hanno fatto perdere ogni dimensione solenne a quel Consiglio Comunale. A questo si aggiungono le diverse gaffes, i differenti imbarazzi, le varie incertezze. E’ questo contesto che ha portato anche Gennai ad accogliere una mozione d’ordine durante la discussione di un emendamento ed a prestare scarsa attenzione sul diritto alla dichiarazione di voto innestando quanto accaduto tra Latrofa e Scognamiglio.
Tutti questi episodi attengono al lavoro del e nel Consiglio Comunale e pongono in modo chiaro il problema della adeguatezza del Presidente del Consiglio – il leghista Alessandro Gennai – a svolgere un compito delicato e difficile senza averne capacità e attitudini.
A margine o al di fuori del Consiglio, le espressioni indirizzate contro la Caritas e il suo Direttore, contro la Croce Rossa e il suo Presidente, contro il Direttore della Scuola Normale o il ricordare all’Assessore Dringoli che si è pronti a prenderlo sottobraccio e ad accompagnarlo fuori dal Comune non hanno niente a che vedere con il pieno rispetto delle persone.
Per comprendere però l’impronta culturale della Lega, a tutto questo dobbiamo aggiungere il ricorrente uso di espressioni quali “è finita la pacchia” o il ricorrente riferimento alle “ruspe” o il continuo parlare di “prima gli italiani”. In questi casi ci si rivolge in maniera superficiale ad elettori e simpatizzanti nascondendo dietro slogan e parole d’ordine la complessità dei problemi e la difficoltà della ricerca delle soluzioni. In questo modo però i primi per i quali non si nutre alcun rispetto sostanziale sono proprio gli elettori e i simpatizzanti della Lega ritenuti incapaci di ragionare e comprendere; considerati soltanto persone manovrabili nei modi più diversi.
La conclusione, e la risposta alla domanda iniziale, non può che essere una sola: Ziello non è diventato all’improvviso buono; ha solo la necessità di nascondere, dietro il richiamo al principio del rispetto delle persone, disegni e progetti che oggi possono essere ipotizzati e che il tempo renderà sempre più chiari.”