Pisa, domenica 3 febbraio 2019 – Si svolgerà nell’ex Cinema Lumière, vicolo del Tidi 6, a Pisa, la terza tappa del percorso Rotte dell’Europa. Consapevole della necessità di delineare un’agenda politico-programmatica di vasto e serio respiro in direzione dell’appuntamento elettorale europeo, Sinistra Italiana mette nuovamente a disposizione uno spazio aperto di confronto. Dopo i dialoghi dedicati a democrazia e sovranità, lavoro e disuguaglianze, il dibattito sulla conoscenza e sulla cultura va incontro al cuore stesso della storia della nostra città. Il dialogo si svolgerà martedi’ 5 febbraio alle ore 21:00 e vedrà la partecipazione di Tomaso Montanari (nella foto), storico dell’arte formatosi nella Scuola Normale Superiore e nella nostra università, docente ordinario presso l’Università per Stranieri di Siena; Rocco Alessio Albanese, avvocato, assegnista di ricerca presso l’Università di Torino, con un importante passato recente nel senato accademico dell’Ateneo pisano come rappresentante studentesco; Claudia Pratelli, assessora all’istruzione della giunta del III Municipio di Roma Capitale, già dirigente della FLC CGIL.
“Il dibattito – spiega Ettore Bucci, segretario di SI – verterà sul nesso tra cultura e cittadinanza alla luce degli inattuati principi costituzionali, sulla loro attuazione nel contesto dell’Europa politica del nostro tempo. Conoscenza e cultura costituiscono un patrimonio indiscutibile del nostro territorio: la ricchezza intellettuale e materiale frutto della presenza dell’Università generalista e delle Scuole Superiori rende Pisa uno spazio di relazione unico. Allo stesso tempo, istituzioni culturali e sistemi di istruzione necessitano di cura autentica, politiche di lungo respiro, finanziamenti pubblici appropriati: la mobilitazione delle studentesse e degli studenti, le loro occupazioni, cosi’ come la richiesta di attenzione rivolta all’opinione pubblica dalla Biblioteca Franco Serantini in queste settimane parlano di istituti in sofferenza, da troppo tempo. Se la cultura e la conoscenza soffrono, ne soffre l’intera società, ne soffre la maturità della democrazia, ne soffre la possibilità di riscatto collettivo di chi frequenta quei luoghi. Per tale ragione, sia a livello locale che transnazionale, serve un’alternativa”.