Pisa, sabato 29 giugno 2019 – Alla vigilia del Gioco del Ponte, presentati stamani dall’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini i nuovi vestiti e corredi che arricchiscono e completano i costumi del Corteo Storico che precede la disputa del Gioco. “La nostra Amministrazione – ha spiegato l’assessore – ritiene un elemento essenziale la ristrutturazione del corteo storico. Abbiamo iniziato una politica di risparmio delle spese, partita con la rinuncia dei fuochi per il Capodanno Pisano e proseguita con il ritorno al Palio in orario diurno senza l’utilizzo delle torri faro, che ci ha permesso di mettere da parte soldi da poter investire nella ristrutturazione dei costumi e degli elementi di corredo, con una minuziosità ed estrema attenzione ai particolari: calzature, piume, cappelli, cinture, grandiglie e bandiere con cui abbiamo iniziato a colorare i lungarni di Pisa, per vestire a festa la città per il Giugno Pisano. Per adesso, ammonta a circa 20mila euro l’investimento in nuovi costumi e arredi, che continuerà in maniera progressiva.”
“Più riusciamo a rendere completi i costumi storici – ha proseguito l’assessore – con arredi e corredi, più bello diventa il corteo storico e più questo può diventare un fattore di attrazione turistica. Il rifacimento dei corredi non è dunque un dettaglio, ma sostanza del Gioco del Ponte. Una sostanza che finora aveva sofferto, era stata trascurata e noi adesso vogliamo valorizzarla e far tornare il corteo storico alla perfezione dei minimi particolari e allo splendore del 1935”. “Non basta però solo il lavoro di ristrutturazione dei costumi – ha concluso Bedini -. È necessario che i figuranti siano consapevoli e fieri di rappresentare la città di Pisa e conservino il costume nel modo migliore, perché i costumi sono un grande patrimonio della città. Ringrazio i figuranti per il loro impegno e li invito a essere orgogliosi del loro ruolo”.
“Nel processo di ristrutturazione del corteo storico – ha aggiunto Antonio Pucciarelli – abbiamo dovuto seguire il criterio di integrare ciò che mancava. Nel 1935 i vestiti erano completi. Poi col passare degli anni i materiali si sono logorati e quindi venivano tolti i corredi. Così man a mano i costumi non erano più completi. Gli accessori dei costumi, le fornimenta del gioco, come sono chiamati, i materiali di ogni singolo costume, sono fondamentali perché caratterizzano l’impronta del costume”.
“Oltre al restauro e alla manutenzione dei costumi – ha proseguito Pucciarelli – quelli più logori che non venivano più utilizzati e per cui si doveva ricorrere al noleggio, sono stati rifatti nuovi. 32 in tutto, sul modello di quelli originali del 1935. Quest’anno presentiamo in anteprima il nuovo vestito del Generale comandante di Tramontana, realizzato dalla sartoria Niccolao di Venezia con tessitura Bevilacqua e ricamo a mano macchina. Oltre ai vestiti, abbiamo realizzato i calzettoni di tamburini e alfieri di tutte e 12 le magistrature che non c’erano più, le calze per i paggi nobili del colore originale, decine di grandiglie che tanti costumi avevano ormai perso, i colli a lattuga dei cavalieri, una serie di cappelli per i tamburini. Gli Alfieri quest’anno escono con tutto il costume nella sua interezza, abito nuovo, calze e calzature. Per i Capitani di squadra abbiamo fatto le fuciacche, gli stivali e le piume (di struzzo), una serie di calzature per i personaggi nobili e anche per i valletti del Comune, per cui abbiamo rifatto anche il mazzocchio (cappello) provvisto della falsata e nuove calzamaglie. Inoltre piume nuove per i cavalli, con il montaggio di pennacchiera a quadriglia, accessori in cuoio come cinture e portaspade. Per finire, sono state fatte le nuove cotte dei combattenti di 24 tipologie. Un patrimonio così importante va protetto adeguatamente e per questo abbiamo investito anche nella conservazione trasporto dei vestiti, acquistando i nuovi contenitori-armadio su misura per cappelli, calzamaglie, vestiti, ecc, tutti in materiale ignifugo e antipioggia.”