Pisa, venerdì 13 settembre 2019 – Una settimana dedicata alla diagnostica non invasiva e non distruttiva per lo studio dei materiali archeologici. È questo il tema delle lezioni tematiche e delle campagne di misura in situ condotte dal 9 al 13 settembre al sito archeologico tardo romano di Villa dei Vetti (Capraia e Limite sull’Arno-Firenze). Si tratta di un complesso realizzato alla metà del IV secolo d.C. e appartenuto a Vettio Agorio Pretestato, uno dei più importanti senatori della Roma tardoantica. Le indagini condotte dal dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, sotto la direzione del professor Federico Cantini, hanno consentito di riportare alla luce un complesso lussuoso con ambienti di rappresentanza dotati di pavimenti musivi policromi, mosaici in pasta vitrea, intonaci affrescati e decorazioni a stucco, che arricchivano la parte termale della villa.
L’ottimo stato di conservazione delle strutture e la presenza di una molteplice varietà di materiali rendono la Villa dei Vetti un contesto particolarmente adeguato per applicare e far sperimentare agli studenti tecniche e metodologie proprie dello scavo stratigrafico (compreso il rilievo con stazione totale e con drone), ma anche metodologie diagnostiche chimiche e spettroscopiche non distruttive, non invasive e in situ per la caratterizzazione dei materiali archeologici (quali analisi dei raggi X di fluorescenza, XRF portatile, e Raman portatile).
Il progetto “Non-destructive and non-invasive methods for in situ diagnosis of Cultural Heritage materials” vuole promuovere attività scientifica e didattica di alto profilo, supportata da un team internazionale di docenti, finalizzata allo sviluppo di competenze nel campo delle metodologie dell’archeologia e dell’archeometria per lo studio dei materiali archeologici a supporto della ricostruzione del passato.
L’iniziativa rientra nel Progetto Speciale per la didattica 2019 “Dalla terra alla scienza, dalla scienza alla storia. Archeologia e archeometria per la ricostruzione del passato nel cantiere della Villa tardo antica dei Vetti (Capraia e Limite – FI)”, finanziato dall’Università di Pisa e curato dal dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (professor Federico Cantini e dottoressa Eleonora Odelli), dal dipartimento di Scienze della Terra (dottoressa Simona Raneri), in collaborazione con il Raman Spectroscopy and Archaeometry Research Group della Gent University (professor Peter Vandenabeele e dottoressa Anastasia Rousaki).