Pisa, 21 luglio 2020. Il Sindaco di Pisa Michele Conti ha partecipato ieri pomeriggio alla sottoscrizione del Protocollo di legalità tra la Prefettura di Pisa e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e dei fenomeni corruttivi alla presenza, in videoconferenza, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
«La presenza, attraverso i vari rappresentanti, di tutte le articolazioni dello Stato, conferisce particolare importanza e solennità alla sottoscrizione di questo protocollo di legalità che chiama Azienda ospedaliera e Prefettura responsabilità precise, ma impegna tutti noi a svolgere funzioni di vigilanza e controllo ognuno per le competenze che ci sono state affidate dalle leggi e dall’ordinamento – ha dichiarato il Sindaco di Pisa Michele Conti dopo aver salutato le autorità intervenute -. La costruzione del Nuovo Santa Chiara è un passaggio fondamentale per Pisa che si doterà di uno dei più grandi ospedali del centro Italia. I lavori in corso, dell’importo di circa 500 milioni di euro, danno l’idea della portata dell’operazione. Ma non solo: il raggruppamento di imprese aggiudicatario dei lavori dovrà procedere all’acquisto e alla valorizzazione immobiliare del complesso monumentale del Santa Chiara, una zona di pregio assoluto adiacente alle meraviglie della nostra Piazza dei Miracoli, conosciuta in tutto il mondo. Da qui l’importanza della firma di oggi, per dotarsi di uno strumento specifico per difendere con più forza la legalità e fare opera di prevenzione dei fenomeni corruttivi. Oggi, tutti insieme, rinnoviamo l’impegno comune a combattere ogni tentativo di infiltrazione e ogni forma di criminalità organizzata, costruendo un argine solido ed efficace contro mafie e organizzazioni criminali».
«La sottoscrizione del Protocollo – ha concluso Conti – arriva un giorno dopo l’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta furono assassinati per mano di Cosa Nostra. Pensando a Paolo, una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale, rinnoviamo il nostro impegno come rappresentanti delle istituzioni e da cittadini, citando una delle sue frasi più celebri: “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. Nel suo esempio auguro a tutti buon lavoro».