Pisa, 7 settembre 2020 – “Sulla questione fusione delle Camere di Commercio la Regione Toscana dovrebbe prendere spunto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, che ha proposto una proroga di altri tre anni”, afferma il consigliere regionale Andrea Pieroni, candidato nelle file del Pd alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre.
“Come ho già ribadito in altre occasioni gli accorpamenti determinati dalla legge 124/2015 regola accorpamenti e la creazione di nuovi enti che però, così fatti, rischiano di non rappresentare come si deve territori con caratteristiche socio-economiche molto diverse tra loro”, Pieroni infatti si riferisce all’accorpamento previsto per la Camera di Commercio di Pisa con Lucca e Massa Carrara, che formerebbero la Camera di Commercio della Toscana nord-ovest.
“Tre province assai diverse tra loro – prosegue –, con vocazioni produttive molto variegate che vanno dal conciario, calzaturiero e metalmeccanico, al cartario, lapideo, farmaceutico e nautico, con le relative filiere e indotto. Si pensi solo alla provincia di Pisa, divisa nei quattro settori economici tipici: l’agricolo che interessa l’Alta Valdera e la Val di Cecina, l’industriale nella Valdera e nel Valdarno e in parte dell’area pisana dove insiste prevalentemente terziario e terziario avanzato”.
“Non credo che un ulteriore allargamento possa giovare ad una adeguata rappresentanza delle questioni e delle complessità, tra l’altro accentuate in questo periodo dal virus Covid-19. Le Camere di commercio inoltre non gravano sui costi pubblici, sostentandosi quasi esclusivamente delle quote di Diritto annuale, ed hanno una funzione fondamentale per il sistema delle imprese, ne sostengono lo sviluppo nel contesto delle economie locali, con ricadute positive, riconosciute da tutti, per quanto riguarda le singole imprese, i comparti produttivi e per i distretti economici, che già svolgono un ruolo importante nell’economia toscana”, ha concluso Pieroni.