Pisa, 11 febbraio 2021. Sono 5.660 le assunzioni previste dalle imprese con dipendenti che operano in provincia di Pisa nei primi tre mesi del 2021. Si tratta di un valore in netto calo (duemila contratti in meno) rispetto al medesimo periodo del 2020 quando gli ingressi furono 7.700 pari, in percentuale, ad un -26,5%. Calo anche per le imprese che intendono assumere: nei primi tre mesi del 2021 la quota percentuale si assesta al 15,4% delle imprese con dipendenti della provincia di Pisa (erano il 21,5% nel 2020).
Tornando alle assunzioni, il settore che segna una crescita, in mezzo a tanti segni meno, risulta essere l’edilizia con 90 ingressi in più rispetto al 2020. Permane, nonostante il forte rallentamento della domanda di lavoro, il gap tra domanda e offerta: se nel 2020 il 33% dei posti offerti dalle imprese era stato difficile da coprire nei primi tre mesi del 2021 le difficoltà si acuiscono con tale percentuale che sale al 37%. La difficoltà a trovare la persona giusta sale con il crescere del titolo di studio richiesto. Quanto all’età preferita per il personale in ingresso Pisa è sempre meno una provincia per giovani: se nel 2020 il 26% delle assunzioni erano appannaggio di under 30 nel 2021 tale quota scende al 22% del totale con gli over trenta anni che toccano il 55% (erano il 53% lo scorso anno). Stabile, rispetto al 2020, la quota di assunzioni per le quali le imprese prediligono una figura femminile: il 23%. Questa, in estrema sintesi, l’analisi della Camera di Commercio di Pisa sui dati provinciali del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, e relativi ai primi tre mesi del 2021.
Il punto di Vista di Valter Tamburini, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Pisa: “I primi mesi del 2021 – commenta Tamburini – non portano novità sul fronte del mercato del lavoro che, purtroppo, rimane ancora in una situazione difficile. La pandemia ha infatti innescato un circolo vizioso riduzione dei consumi – riduzione della domanda di lavoro che è necessario fermare. Per farlo – prosegue Tamburini – è indispensabile riavviare quanto prima il motore degli investimenti. A questo proposito il programma Next Generation EU ed il collegato Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresentano un’occasione che, come paese, non possiamo fallire. Due dei tre assi strategici del Piano, digitalizzazione-innovazione e transizione ecologica, coincidono con le linee d’azione della Camera di Commercio. Il nostro impegno sarà quindi, assieme alla Fondazione ISI, quello di sostenere la transizione delle imprese verso la digitalizzazione e l’economia circolare attraverso appositi bandi con i quali, di concerto con le categorie economiche, metteremo a disposizione contributi finanziari ed anche specifici percorsi di formazione che sono già operativi.”
Considerando i settori, tra il primo trimestre 2020 ed il primo trimestre di quest’anno si riduce di oltre il 45% la domanda di lavoro espressa dal manifatturiero (-1.330 unità). Flessione pesante anche per il turismo (-43,1%, -280 unità) mentre il commercio perde “solo” il 25,9% (-280 ingressi). Solo una leggera flessione per gli altri servizi (-3,3%, -70 unità) mentre le costruzioni, sospinte dai vari bonus, crescono del +17,3% (pari a +90 contratti).