San Pietro in Palazzi, 8 febbraio 2022 – “La nostra conferenza stampa è stata provocata dalle notizie pubblicate sul Corriere Fiorentino circa l’imminente vertice da parte della Regione Toscana del prossimo 11 febbraio per discutere sul futuro delle RSA.” Cosi si legge in un comunicato relativo alla conferenza stampa alla quale sono intervenuti
Franco Falorni, don Antonio Cecconi e Massimo Rapezzi, rispettivamente presidente, vice presidente e direttore generale della Fondazione Casa Cardinale Maffi ONLUS.
“In particolare – prosegue il comunicato – si è appreso dai giornali dei piani di una multinazionale franco italiana di dotare la Toscana di 4 mila posti letto in più, a fronte dei circa 13 mila disponibili oggi, di cui 9 mila convenzionati. Nel nostro territorio, a Cecina, sono già state già edificate due strutture ciascuna delle quali con 80 posti. Se questo piano fosse portato a compimento si rischierebbe di andare verso una situazione di monopolio, con ricadute gravi, anche di possibile cannibalismo, per tutti gli operatori di questo settore. Siamo felici che la Regione Toscana si occupi di questo perché pensiamo che essa non possa esimersi dal suo compito, peraltro ben descritto da documenti quali il PNRR, la recente Legge finanziaria e la Legge regionale 65 del 2020, in cui si parla espressamente di co-progettazione e di co-programmazione con le realtà operative, tra le quali anche la nostra, caratterizzata da un rapporto profondo e felice con il territorio di appartenenza. Desideriamo sollecitare la politica alla chiarezza, anche alla chiarezza dei numeri, in un dialogo aperto che metta sempre al centro i bisogni dei cittadini e la loro sostenibilità. Ci siamo resi conto che la posizione dei politici e degli amministratori non è univoca e che forse manifesta alcune contraddizioni. Ma il nostro messaggio non è contro nessuno. Non può essere contro l’iniziativa privata, anche quella a fine di lucro, che operando nella trasparenza delle regole, in una logica di pianificazione può essere di stimolo anche per innalzare la qualità del sistema. Una qualità che non dipende solo dalle strutture e che deve essere costante nel tempo. Non può essere contro i politici e gli amministratori, che comunque sono chiamati a sfide sempre nuove e più impegnative nel cercare l’equilibrio tra i bisogni e le risorse disponibili. La nostra fondazione negli ultimi anni ha fatto investimenti di oltre 45 milioni di euro per dare valore al sistema socio-sanitario. È un impegno che non vogliamo che vada sprecato. Per tutte queste ragioni, abbiamo – in vista del vertice richiamato in apertura del prossimo 11 febbraio di livello politico – pensato di veicolare sui media un annuncio intitolato, “Riflettiamoci: È la nostra storia, è la nostra identità (e speriamo che sia il nostro futuro)”, in cui ci permettiamo di fare alcune domande e di incoraggiare il dialogo e la riflessione.”