“Costruire la pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”, è questo il titolo del nuovo ciclo di podcast firmato da Pisa University Press in cui la riflessione si intreccia con la drammatica attualità del contesto internazionale.
Su Spreaker, Spotify e tutte le principali piattaforme di streaming audio sono disponibili i tre episodi curati dal Cisp-Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace: “La guerra non è un conflitto”, “Difendersi senza aggredire” e “La minaccia nucleare”.
“Costruire la pace – sottolineano le ‘voci’ del professor Luigi Consorti e della professoressa Enza Pellecchia – è molto più difficile che fare la guerra. A Pisa abbiamo ingaggiato una scommessa culturale, aprendo una Scuola per costruire la Pace intesa non come assenza di guerra ma come esatto contrario della guerra. Obiettivo: insegnare a riconoscere dove in un conflitto si colloca la violenza, comprendere e far capire che la difesa può essere frutto di pace e non di guerra”. Di qui il collegamento con il tempo che stiamo vivendo: “L’invasione russa dell’Ucraina e l’escalation militare convenzionale che ne è seguita hanno reso visibile e percepibile un pericolo che dopo Hiroshima e Nagasaki non ha mai smesso di minacciare il genere umano. Spartiacque non solo della storia ma anche della scienza. Con Hiroshima e Nagasaki è nato, infatti, l’impegno della scienza per la costruzione della pace, un’alleanza tra scienza e cittadini, scienza e società civile che oggi è diventata consapevolezza. Questa è oggi la domanda a cui siamo chiamati a rispondere: quali misure occorre adottare per impedire un conflitto armato il cui esito sarebbe catastrofico per tutti?”.
“Costruire la pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”, è la seconda tappa (dopo “1980. Una lunga estate italiana”) del ciclo di podcast originali intitolato “Voci dai Libri” tratti dal catalogo di Pisa University press e realizzato dall’Università di Pisa.
L’iniziativa, a cura del Centro per l’innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa, ha visto la collaborazione congiunta dei quattro Poli (Comunicazione, Editoriale, Multimediale e Musicale) alla realizzazione del progetto e rappresenta uno strumento di sperimentazione di nuovi linguaggi al servizio della divulgazione e comunicazione della ricerca.