Pisa, 12 novembre 2022– La domanda di plasma è in continua crescita. Grazie a esso, infatti, si producono farmaci salvavita la cui richiesta è in costante aumento. Eppure i donatori in Italia sono ancora troppo pochi. Come promuovere, dunque, questo gesto solidale così importante?
A questa domanda si è tentato di dare una risposta durante l’incontro “La Toscana che dona”, organizzato da Takeda Italia presso il proprio stabilimento di Pisa, in collaborazione con il consorzio Planet e il Centro Regionale Sangue Toscana. Si tratta del secondo ciclo di incontri multidisciplinari sul tema – dopo quello organizzato presso lo stabilimento di Rieti il 18 ottobre dello scorso anno – a cui hanno partecipato medici ospedalieri, esperti di settore e associazioni nazionali di donatori.
Il consumo di farmaci plasmaderivati è in costante ascesa. A partire dal plasma donato, infatti, industrie farmaceutiche convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, come Takeda, producono in contolavoro farmaci salvavita fondamentali nel trattamento di condizioni cliniche acute e croniche, quali le immunodeficienze primitive, malattie neurologiche, emofilia ed altri disordini congeniti della coagulazione.
A causa della limitata disponibilità di plasma e del numero crescente a livello mondiale di pazienti affetti da tali patologie, la competizione fra Paesi per l’approvvigionamento di questa componente così preziosa si fa ogni giorno più agguerrita. L’Italia si trova in una posizione di svantaggio, in quanto dipende dall’estero per circa un terzo del fabbisogno di plasmaderivati. Uno scenario complesso e allarmante, confermato dagli ultimi dati disponibili: secondo le più recenti stime, infatti, nei primi 9 mesi del 2022, a livello nazionale, si è registrato un calo della raccolta di plasma pari al 2%. Un dato che a livello regionale, in Toscana, segna addirittura a -11,5%.
Alla conferenza – moderata da Paola Zerboni de La Nazione – sono intervenuti, tra gli altri, l’Onorevole Edoardo Ziello, Paolo Tedeschi, Direttore per la competitività territoriale della Toscana e autorità di gestione, Annarita Egidi, AD Takeda Italia, Stefano Navari, Head of Quality di Takeda Manufacturing Italia, Simona Carli, Direttore Centro Regionale Sangue Toscana, Francesco Attanasio, Farmacista Dirigente Politica del Farmaco Regione Toscana, Marta Mosca,Direttrice dell’unità operativa Reumatologia, e Claudia Firenze, Presidente Regionale AVIS Toscana.
Così in apertura dell’incontro l’Onorevole Edoardo Ziello: “La nostra è una provincia fertile orientata all’innovazione, alla scienza e alla cultura. È motivo di orgoglio avere una realtà come Takeda sul nostro territorio. Siamo fortunati a ospitare queste professionalità, lavoratrici e lavoratori, che ringrazio per il loro impegno quotidiano, il vostro sforzo è un regalo al mondo. Stiamo attraversando un momento molto difficile, dove il caro energia e l’inflazione costituiscono un rischioso binomio capace di soffocare i bilanci di milioni di famiglie italiane. Nonostante tutto, dobbiamo continuare a incentivare l’industria 4.0, cercare di ridurre la pressione fiscale che frena gli investimenti e valorizzare le realtà come Takeda che producono con criterio, serietà e sostenibilità.”
Paolo Tedeschi, Direttore per la competitività territoriale della Toscana e autorità di gestione, intervenendo per conto del Presidente Giani: “È una sfida governare questo complesso sistema di relazioni che coinvolge numerosi soggetti: imprese del settore delle scienze della vita, centro regionale sangue, assessorato alla salute, Regione. Serve un punto d’incontro e qui si inserisce il protocollo di intesa che stiamo definendo con Takeda Italia e che darà una leva di competitività e sviluppo al territorio. Tra i progetti curati dalla Regione, voglio ricordare la piattaforma logistica della Toscana Pharmavalley, iniziativa pubblico – privata, per creare un sistema congiunto di flussi logistici la cui tenuta, in sua assenza durante la pandemia, è stata messa a dura prova.”
Annarita Egidi, AD Takeda Italia, ha commentato: “Come Takeda siamo fieri di poter fornire il nostro supporto al raggiungimento di un obiettivo ambizioso: contribuire a rendere il nostro Paese autosufficiente dal punto di vista della disponibilità di farmaci plasmaderivati. Un obiettivo ancora purtroppo lontano, per cui serve una forte collaborazione tra sistema pubblico e privato nell’individuare soluzioni strategiche di breve e medio-lungo periodo”.
“L’Accordo Planet – ha aggiunto Simona Carli, Direttore Centro Regionale Sangue Toscana – ha dimostrato nei primi due anni di attività come la sinergia tra Regioni, tra sistema trasfusionale, sistema farmaceutico e aziende possa migliorare tutti gli aspetti del sistema e favorire lo scambio di buone pratiche, ottenendo risultati non solo qualitativi, ma anche economicamente rilevanti. La Toscana si conferma una Regione tendenzialmente autosufficiente per quanto riguarda il sangue intero, con una sostanziale stabilità nel numero delle donazioni, si assiste, invece, a un calo delle donazioni di plasma registrato peraltro a livello mondiale. Pertanto ora è prioritario invertire questo trend in calo e definire strategie condivise con le Associazioni di volontariato, parte integrante del sistema, in modo da rendere sostenibile il sistema pubblico basato sulla donazione anonima, non remunerata, volontaria e consapevole.”
Francesco Attanasio, Farmacista Dirigente Politica del Farmaco Regione Toscana, ha affermato come: “L’utilizzo di farmaci da conto lavorazione è una grande opportunità per il nostro servizio sanitario, che oltre a essere etico, ci permette di non acquistare gli stessi dal mercato e allocare le risorse recuperate su terapie farmacologiche a più alto tasso di innovazione”.
“Senza i donatori – ha dichiarato Claudia Firenze, Presidente di Avis Toscana anche a nome di Anpas, Fratres e Croce Rossa – non ci sarebbero sangue e plasma. Senza le associazioni sarebbe molto più difficile la raccolta. Il sistema si regge se ognuno fa bene la sua parte e in questo senso noi siamo impegnati ogni giorno nel rapporto con chi dona.”
Per promuovere e sostenere il dibattito pubblico intorno all’importanza della donazione, Takeda ha poi aperto le porte del suo stabilimento di Pisa, tra le migliori realtà produttive mondiali nel campo della lavorazione del plasma, per consentire di osservare, in prima persona, la complessità del processo produttivo che trasforma il plasma in farmaco salvavita. Infatti, grazie all’aggiudicazione, nel 2018, della gara che concorre al programma del Ministero della Salute di “Autosufficienza Nazionale del sangue e dei suoi prodotti”, Takeda è partner del Servizio Sanitario Nazionale italiano, ritirando e lavorando il plasma donato nelle strutture trasfusionali e nelle unità di raccolta delle Regioni Toscana, Marche, Campania, Lazio, Molise e Ispettorato Generale della Sanità Militare.