Pisa, 20 dicembre 2022 – Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista con la statuina consegnata all’Arcivescovo di Pisa, S. E. Mons. Giovanni Paolo Benotto per iniziativa della Fondazione Symbola, Coldiretti e Confartigianato. A consegnare la statuina all’Arcivescovo sono stati il Presidente di Coldiretti Pisa, Fabrizio Filippi insieme al Segretario Generale di Confartigianato Pisa, Michele Mezzanotte, accompagnato dalla collaboratrice Laura Materia.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro e della dedizione di agricoltori e artigiani. Lo scorso anno il personaggio simbolo del presepe era stata l’infermiera anti-Covid proprio a sottolineare l’emergenza pandemica in atto e l’impegno del personale medico. Quest’anno è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Inserire questa “nuova” figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, in aderenza con l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.
La statuina è poi l’esaltazione dell’artigianato simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale.
La scelta della florovivaista, per il presepe 2022, è anche un tributo ad un comparto strategico per l’economia agricola toscana. Con quasi 2.600 imprese florovivaistiche la Toscana è la prima regione italiana per la produzione di fiori e piante secondo l’elaborazione di Intesa Sanpaolo su dati Istat. Un settore impegnato nel garantire bellezza e migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio ed espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche.