Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Matteo Trapani, capogruppo PD in Consiglio comunale sulla comunicazione fatta oggi durante il consiglio comunale. “Sulla questione D’Achiardi abbiamo fatto una comunicazione in consiglio comunale per ripercorrere quanto avvenuto in questi anni. Abbiamo ringraziato chi ha raccolto le firme e si è reso promotore di questa grande vittoria. Bene che il sindaco abbia sconfessato la sua maggioranza dopo averla portata a dire no alla rimozione facendogli votare una mozione contraria all’immediata rimozione e che prevedevano la presenza di comunità ebraica e Università. Il sindaco ha dovuto agire in questo modo perché i soggetti ai quali era stato chiesto di partecipare alla commissione, si sono dichiarati indisponibili. In particolare si ricordano però le parole di Fratelli d’Italia e di alcuni esponenti della lega contro questa rimozione. Tanto contrari che il sindaco ha fatto presentare al vicepresidente di forza Italia, come detto, Buscemi una mozione contro quella popolare dove si eliminava la cancellazione e si chiedeva di prendere tempo e formare un tavolo con gli enti che già si erano espressi invitando il comune alla rimozione. Ma facciamo una ricostruzione di quello che è successo. Un anno e mezzo fa raccolsi la richiesta di migliaia e migliaia di firmatari che chiedevano la rimozione della Via d’Achiardi per l’espulsione di studenti e docenti ebrei. Portammo così la richiesta di cambio della Via D’Achiardi in consiglio comunale. In quel consiglio furono dette cose vergognose con la bocciatura della mozione difendendo l’indifendibile con il consenso del sindaco. Subito dopo l’Università di Pisa, grazie all’impegno di studenti, docenti e personale amministrativo, approvò una mozione similare chiedendo la rimozione della via. Così le prese di posizione delle altre realtà cittadine. Così, dopo mesi di promesse e cose dette ogni volta in modo differente da parte del sindaco, abbiamo accolto la raccolta firme di mozione popolare a prime firme Battini ed Emdin e la abbiamo portata di nuovo in consiglio comunale qualche settimana fa senza tuttavia le firme della destra che si era rifiutata di aderire. In quella sede, senza il voto del sindaco assente nella seduta durante le votazioni, la maggioranza non solo bocciava nuovamente la mozione dichiarando la propria contrarietà alla cancellazione della via ma ne presentava una a prima firma Buscemi per la maggioranza per prendere tempo e mandare più in là la questione chiedendo una fantomatica commissione con quei soggetti che già si erano espressi. Commissione che non ha mai preso vita anche per la evidente insensatezza di una commissione composta da soggetti che già avevano preso una decisione pubblica e che ha reso ancora più evidente quanto fosse stata indecorosa quella pagina del consiglio comunale a Pisa con la maggioranza che ha provato in tutti i modi a giustificare questo ennesimo voto contro la richiesta di rimozione della via. Così dopo la seconda bocciatura è stato chiesto più volte di ripensare l’errore fatto e di rimediare. Dopo quasi due anni dalla raccolta di migliaia di firme, la conseguente presentazione della nostra mozione e le prese di posizione degli ultimi giorni, il sindaco è stato costretto così a proporre in giunta il cambio del nome, sconfessando quanto detto e fatto in questi anni da lui stesso e dalle forze che lo appoggiano in consiglio (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia). La sola intitolazione a Menasci senza togliere via D’Achiardi sarebbe stato l’ennesimo schiaffo e le scuse di impossibilità amministrative erano solo bugie per nascondere la volontà.
Certo che questo teatrino creato ad hoc per fini elettorali è veramente senza senso e frutto di metà alchimia politica.
Un cambio di rotta che è arrivato dopo due anni di atti, richieste e interventi di cittadini e che rappresenta evidentemente una vittoria della città sulla miopia di certa classe politica cittadina ormai alle battute finali. Un ripensamento dopo che la maggioranza per due anni difendeva la bocciatura della richiesta con parole al limite della decenza e senza una vera condanna a quanto avvenuto nella nostra città durante il fascismo. Un ringraziamento va ai promotori (tra gli altri, il Prof. Emdin, il Prof. Battini e il dott. Guadagni) e alle cittadine e ai cittadini che ci hanno fin dall’inizio incalzato a prendere una decisione e portare avanti anche a forza questa richiesta contro la maggioranza. A loro, all’Università, agli studenti, alla comunità ebraica, all’Anpi e a tutti quelli che hanno fatto una opposizione civile in questi due anni, non facendo mai calare l’attenzione, per ridare dignità ad un consiglio e forza alla nostra città, dobbiamo solo dire grazie.”