Pisa, 24 gennaio 2023 – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Associazione ambientalista La città Ecologica: “Si è tenuta nella Sala Gronchi della Tenuta di San Rossore l’incontro preliminare con le associazioni ambientaliste per illustrare le linee generali del nuovo Piano Integrato del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
Esso è, di fatto, il nuovo Piano Territoriale che disegnerà il futuro del Parco sia dal punto di vista ambientale-naturalistico, che gestionale e urbanistico.
Mentre è risultata ampia l’illustrazione del Quadro Conoscitivo su cui si basa, è invece apparsa molto carente la presentazione di quello che viene definito il “Quadro Propositivo”, in particolare, è mancata la presentazione della zonizzazione dei territori e la loro suddivisione nelle aree a diversa protezione. Inoltre, è del tutto mancato dalle relazioni un quadro dei grandi problemi che investono, e investiranno, l’area Parco pisana: la Piattaforma Europa, l’innalzamento del mare e l’erosione della costa, le basi militari e le previsioni su Coltano e CISAM, la golena d’Arno, il villaggio turistico da costruire al Porto, la mobilità verso il litorale, l’inquinamento dei corsi d’acqua dovuti agli scarichi cittadini non depurati.
Una cosa è stata chiara: l’intenzione di trasformare la gran parte delle attuali “aree esterne” in “aree contigue”.
Per capire occorre fare chiarezza su questi termini, che favoriscono la confusione e non la comprensione.
Sono attualmente definite “esterne” aree a tutti gli effetti interne al Parco e quindi soggette alla disciplina urbanistica degli strumenti del Parco, ma chiamate all’epoca “esterne” solo per consentirvi la caccia. Si tratta di una estensione di circa 10.000ha a fronte di una superficie complessiva del Parco di circa 24.000ha. Per esemplificare, sono oggi “esterne” le aree boscate retrostanti agli abitati del litorale, le aree ad est della A12 compresa Coltano, ed altre.
La Legge nazionale, giustamente, vieta oggi la caccia nei Parchi.
Quale avrebbe dovuto essere la conseguenza più logica, ora che la consapevolezza ambientale è cresciuta? Che tutti i 24.000ha divenissero area interna, a tutti gli effetti.
Cosa propone invece la Bozza di Piano Integrato? Che le aree interne si amplino di 3.000ha ma che circa 7.000ha di aree preziose diventino “aree contigue”, cioè aree nelle quali non solo si può praticare la caccia ma aree che passerebbero sotto la strumentazione urbanistica dei Comuni, con il Parco che “detta direttive” e/o prescrizioni.
Di fatto il Parco propone di perdere il governo di 7.000ha di suo territorio per limitarsi a dare su esso solo delle direttive.
In sostanza, ci si avvia a ridurre il parco di circa 7.000ha, quasi il 30% dell’attuale superficie.
Risulta poco credibile che ciò sia fatto solo per consentire l’attività venatoria, un’attività che ha perso dal 1980 ad oggi il 70% dei suoi praticanti, che è considerata da abolire da quasi l’80% degli italiani, che ha già grandi estensioni di territorio dove si può praticare.
Il Parco MSRM cambi questo orientamento e usi il Piano Integrato per rilanciare il suo ruolo e gli obiettivi per cui fu istituito. Se lo farà, avrà tutto il nostro sostegno.”