Una vita passata tra la gioia e il dolore quella di Osvaldo Pieraccioni, Lapo per tutti quelli che lo conoscono, che qualche giorno fa ha festeggiato a Fornacette il suo 100esimo compleanno.
Una storia che merita di essere raccontata, un secolo di vita che oggi, nella settimana che porta alla Giornata della Memoria, ci fornisce una testimonianza fondamentale per ricordare le vittime della Shoah.
Lapo
è nato il 21
Gennaio del 1923 a Ponsacco,
e dopo aver compiuto 19 anni è stato chiamato a fare il servizio
militare a Trieste, poi per pochi giorni è rientrato a casa: giusto
il tempo di sposarsi con sua moglie e tornare in caserma. Dov’è
rimasto fino all’8 Settembre 1943, data dell’armistizio.
Nel
corso della sua vita ha conosciuto in prima persona il dramma della
guerra e visto la morte all’interno dei campi di concentramento,
dove è stato deportato insieme ai suoi compagni.
A soli 20 anni
Lapo si augurava di morire per mettere fine a quella prigionia
disumana che lo aveva lasciato senza forze. Ridotto a pelle e ossa è
riuscito a sopravvivere al dramma dell’olocausto e agli incessanti
bombardamenti che distrussero tutto, anche la fabbrica in cui
lavorava.
Immagini indelebili che non possono essere cancellate e che ancora oggi ricorda tra lacrime e dolore, ma con la consapevolezza di essere un fortunato sopravvissuto e di poterle raccontare.
Il Sig. Pieraccioni ha raggiunto con spirito e grinta il meraviglioso traguardo dei 100 anni che ha festeggiato in compagnia di amici e parenti, alla presenza anche del Sindaco del Comune di Calcinaia Cristiano Alderigi, del Sindaco di San Miniato, Simone Giglioli e dell’Assessore al Bilancio del Comune di Cascina, Paolo Cipolli.
Il primo cittadino di Calcinaia ha voluto onorare l’arzillo centenario con una targa celebrativa, omaggiandolo anche di un mazzo di fiori.
Una giornata di festa davvero speciale per Lapo accompagnata anche dalla musica della banda di Pontedera che ha suonato alcuni pezzi da lui richiesti.