Pisa, 10 febbraio 2023. Di seguito l’intervento integrale del Sindaco di Pisa Michele Conti, svolto durante il consiglio comunale straordinario tenutosi nel pomeriggio, come da programma delle celebrazioni organizzate dal Comune di Pisa in occasione del Giorno del Ricordo.
Michele Conti: «Alle Autorità, agli ospiti di questo Consiglio Comunale, alla Giunta, ai Consiglieri,
rivolgo il mio saluto ringraziandovi per la partecipazione a questa seduta straordinaria, voluta dal Comune di Pisa nel Giorno del Ricordo, per celebrare la ricorrenza sancita da una legge dello Stato, la numero 92 del 2004. Fu infatti nel marzo di quell’anno che il Parlamento Italiano, restituì dignità alle istituzioni e alle persone coinvolte istituendo il Giorno del Ricordo per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Sono meno di vent’anni che una legge dello Stato ha istituito questa importante giornata: come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in uno dei discorsi più celebri pronunciati il 10 febbraio, per anni è calata una “cortina di silenzio ingiustificabile” che ha coperto lo scempio delle foibe. Oggi siamo qui per colmare questa grave lacuna. Sempre prendendo in prestito le parole di Mattarella è utile ricordare che “solo dopo la caduta del muro di Berlino, il più vistoso, ma purtroppo non l’unico simbolo della divisione europea, una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo, restituendo questa pagina strappata alla storia e all’identità della nazione”.
E proprio qui a Pisa lo ricordiamo con maggiore forza, visto che queste terre hanno accolto molti anni fa una comunità di istriani, giuliani e dalmati che hanno ripreso qui il cammino della propria vita interrotto brutalmente dalle violenze perpetrate nel confine orientale anche dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Una legge tardiva ma necessaria, dunque, quella che ci riunisce qui oggi, perché permise di colmare una grave lacuna della nostra Nazione, quella di aver confinato all’interno delle comunità che avevano subìto il lungo dramma delle foibe e il successivo esodo, senza che la narrazione di quelle vicende fosse inserita a pieno titolo nel dibattito pubblico come patrimonio nazionale.
Sono molto orgoglioso dell’impegno con il quale la nostra Giunta, ha onorato nel corso di questo mandato la ricorrenza del 10 febbraio: fra tutte le iniziative ne voglio ricordare una, che ho particolarmente a cuore: l’intitolazione della rotatoria tra via Maccatella e via di Cisanello a Norma Cossetto: una giovane studentessa che abitava in quel difficile confine orientale che fu catturata, seviziata e torturata per poi essere gettata, probabilmente ancora viva, nel buio profondo di una foiba insieme ad altri civili. Uno spazio cittadino a Norma Cossetto significa che anche a Pisa se ne onora la memoria e verranno ricordate, insieme a lei, tutte le donne che hanno dovuto subire violenze, torture e sofferenze di ogni tipo in quegli anni terribili.
Celebrare il Giorno del Ricordo non è per noi soltanto un passaggio formale con cui ottemperare alla Legge dello Stato 92 del 2004, è un modo per onorare quegli italiani vittime delle foibe o condannati all’esodo che per molti anni non hanno avuto neanche un riconoscimento ufficiale delle loro sofferenze dallo Stato.
Celebrare bene questa ricorrenza significa rendere omaggio alla verità, analizzare e studiare le vicende storiche, culturali e politiche a esse legate, con profondità, sincerità e onestà intellettuale. Questo è l’obiettivo che ci prefiggiamo come istituzione pubblica per questo e per gli anni a venire».