Pisa, 1 marzo 2023. Si chiama “Pisa città d’acqua” e raffigura una imbarcazione che solca il fiume nel centro cittadino. Sullo sfondo sono riconoscibili Chiesa della Spina, ponte Solferino e il Fortilizio della Cittadella. Al via in questi giorni la campagna di comunicazione del Comune di Pisa che ha l’obiettivo di sensibilizzare e far conoscere alla cittadinanza il progetto per rendere navigabile l’Arno, elaborato dall’Amministrazione e già finanziato con un primo contributo nel 2020 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha selezionato Pisa tra le città pilota in Italia, finanziando al 100% la fase progettuale.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina, mercoledì 1 marzo, con una conferenza stampa a Palazzo Gambacorti nel corso della quale l’assessore ai lavori pubblici e alla navigabilità dell’Arno Raffaele Latrofa, ha presentato anche il nuovo cronoprogramma recentemente approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La campagna di affisioni rientra nell’ambito di una più vasta campagna di comunicazione dal titolo “Cartoline dal Futuro. Nuovi cantieri per la città che cambia” che traccia un filo continuo tra i grandi cantieri che gradualmente stannocambiandovolto allacittà e riqualificando i quartieri.
«Oggi presentiamo l’ennesima Cartolina dal Futuro – dichiara l’assessore ai lavori pubblici e alla navigabilità dell’Arno Raffaele Latrofa – per far conoscere ai cittadini un altro grande progetto della nostra amministrazione che entro il 2025 prevede di rendere navigabile l’Arno nel tratto che va dalla foce fino ai confini comunali, nei pressi dell’Ospedale di Cisanello. Allo stesso tempo presentiamo il nuovo cronoprogramma recentemente approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’avvio dei lavori di scavo del fiume previsto nei primi mesi del 2024 e la conclusione entro la fine dello stesso 2024. Nel 2025 vedremo quindi un Arno completamente diverso, popolato da imbarcazioni sia commerciali che turistiche. Stiamo preocedendo per tappe e siamo molto fieri del percorso fatto fino ad adesso. Presto procederemo alla stesura e alla successiva firma di un accordo di programma con la Regione Toscana che sarà poi l’Ente che finanzierà materialmente i lavori e che al termine degli interventi decreterà con un proprio atto, così come previsto dalla legge, la navigabilità dell’Arno. Da qui partirà una nuova storia per la nostra città, che da sempre è legata all’acqua ma che da troppo tempo non sfrutta più il suo fiume. Ci sono tante idee legate a eventi collaterali e situazioni che potranno portare benefici su diversi comparti. Il fiume potrà inoltre essere utilizzato come via di trasporto: abbiamo ad esempio calcolato che dal centro città è possibile raggiungere l’Ospedale di Cisanello con tempi inferiori o comunque comparabili a quelli impiegati con un’automobile».
Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 era già stata effettuata una scansione del fondo dell’Arno dalla foce fino all’ansa di Cisanello, per un percorso di 18,5 km, che ha permesso di restituire una grafica in tre dimensioni dell’intero tratto dell’Arno che si estende nel territorio comunale. La scansione permette di calcolare i volumi di sabbia da scavare nel fondo, quindi valutare e programmare le opere di dragaggio da effettuare nelle varie sezione del fiume.
Il progetto della navigabilità dell’Arno
“Turismo fluvestre”. L’Arno è un fiume unico, trasporta secoli di storia, da Dante a Leonardo, dal Savonarola fino a Byron e D’Annunzio. È stato scenario di molte vicende, alcune racchiuse nei palazzi che si affacciano, altre legate alla guerra, alle alluvioni, alle grandi manifestazioni spettacolari e folcloristiche. Un grande patrimonio che contribuisce a comporre l’identità stessa della città.
Per questo è fondamentale riuscire a promuoverne la conoscenza e la storia, anche a fini turistici. La sua navigabilità infatti, lo rende un’opportunità di crescita turistica, con grandi potenzialità attrattive per la città e il territorio. In Europa quello del turismo fluviale è un settore capace di generare un notevole indotto economico, basti pensare ai battelli sulla Senna a Parigi, oppure quelli che navigano sul Tamigi a Londra, sullo Sprea a Berlino, sul Danubio a Vienna e Budapest. Inoltre consente la valorizzazione del territorio in chiave di sostenibilità, integrando i vantaggi economici con i benefici di natura ambientale e sociale, quali la rivalutazione degli ambienti naturali, l’esaltazione della cultura e tipicità locali, la creazione di infrastrutture e servizi favorevoli alla comunità.
In questa direzione si sta indirizzando il Comune di Pisa con un suo progetto di turismo “Fluvestre”, in grado cioè di integrare il tema del fiume a quello terrestre, crea relazioni tra le attività fluviali e terrestri in grado di innescare uno sviluppo su tutto il territorio interessato per quanto riguarda il turismo naturalistico, con la possibilità di passeggiate, escursioni e attività all’aperto (birdwatching, visita ai riserve naturali e parchi); il turismo culturale con eventi, festival e manifestazioni di rilievo, il turismo educativo e quello sportivo e di avventura (rafting, escursioni in mountain bike, canottaggio, equitazione, navigazione, pesca sportiva). Dunque, l’Arno come nuova “via d’Acqua” nel suo tratto che va dalla foce, dove sono presenti 2.500 posti barca e attività commerciali per la nautica da diporto, fino al confine del territorio comunale. Il costo stimato del progetto si aggira sui 2,5 milioni di euro.
Il progetto a cui sta lavorando il Comune, grazie a un primo contributo del 2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha selezionato Pisa tra le città pilota in Italia, prevede la realizzazione di una nuova via fluviale attraverso infrastrutture che permettano la navigazione in sicurezza attraverso il dragaggio della barra di foce, del fiume stesso, del posizionamento di segnaletica sulle sponde, di galleggianti di orientamento per un percorso “garantito”, e lo sviluppo di un nodo turistico con offerte differenziate.
Le infrastrutture dedicate Risalendo il fiume sono previsti n. 6 attracchi con pontili galleggianti nell’argine del Parco Regionale di San Rossore Migliarino Massaciucoli, come sistema alternativo di accesso al Parco e al circuito pedonale-ciclabile in località Cascine Nuove. Si vogliono tracciare percorsi naturalistici a terra per escursioni guidate o autonome. Mentre, nel tratto urbano del fiume saranno implementati gli approdi esistenti con un nuovo scalo per permettere l’accesso e la fruibilità al circuito museale-culturale che si affaccia sulle sponde del fiume (museo delle Antiche Navi, palazzo reale, museo nazionale di San Matteo, SMS e San Michele degli Scalzi, Giardino Scotto, Museo della Grafica) e di giungere agilmente fino a piazza del Duomo. Gli approdi permetteranno il completamento della “promenade” fluviale, dell’accesso ad essa anche dal fiume e di conseguenza alle numerose attività distribuite lungo il suo percorso e alle attrazioni vicine. Sarà così possibile attivare un servizio di barge o battelli che offrano un trasporto fluviale stabile con la possibilità di mini-crociere, le quali possono ampliare l’offerta con l’implemento eno-gastronomico o con circuiti a tema, museali, culturali, naturalistici. Questi servizi potranno essere affidati in concessione a operatori economici privati. Sugli approdi, inoltre, saranno installate n. 8 colonnine di ricarica i-boat, a sostegno dello sviluppo di una mobilità alternativa e eco-sostenibile, fruibili sia dai battelli turistici, sia dai natanti privati, sia da piccole imbarcazioni a noleggio. È, infatti, previsto lo sviluppo di attività di “e-boat rent”, noleggio di piccole imbarcazioni elettriche o ibride.
Presso gli scali saranno installati n. 6 Infopoint turistici multimediali, per accedere alle informazioni utili della città. È prevista anche la creazione di un “Protocollo flumen vivit” destinato agli operatori, con norme a favore del turismo e della città e la creazione di un “City branding pisano e di una city-card informatizzata su App per accedere a informazioni e servizi.Canale dei Navicelli È prevista anche la realizzazione di una rete differenziata di fruizione del Canale dei Navicelli che giunge fino al porto di Livorno, confermandone la vocazione cantieristica e di asse per lo sviluppo di attività sportive, nella parte inferiore, tra le quali il canottaggio.