Pisa, 22 marzo 2022 – “Uno degli anelli del complesso ciclo delle Acque è costituito dalla reimmissione nell’ambiente delle acque utilizzate per le attività umane, che confluiscono per lo più in corpi idrici e quindi nel mare.” Così si legge in un comunicato dell’associazione La Città ecologica, che prosegue: “È essenziale che queste acque siano trattate in modo da non provocare l’inquinamento e quindi il deterioramento di questa risorsa fondamentale per la vita sul pianeta.
Purtroppo invece nel territorio del comune di Pisa sono ancora presenti scarichi di acque reflue di piccoli e medi agglomerati che finiscono in acque superficiali (molti dei quali sono poco più che fossi con portata quasi nulla, spesso oggetto di lamentele da parte dei residenti), non disponendo di un sistema fognario capillare e di un trattamento depurativo adeguato.
Nel Piano quinquennale presentato da Acque (una investimento di 50 milioni Euro in 5 anni) è prevista la realizzazione di 25 km di nuovi tratti fognari per la raccolta di scarichi da 11000 nuove utenze – scarichi che finivano fino ad oggi dispersi senza alcun trattamento nei reticoli minori dei corsi d’acqua – e per l’ampliamento e/o ammodernamento dei depuratori che servono il territorio comunale (Oratoio, la Fontina, Pisa sud e San Jacopo).
Nonostante il Piano sia stato presentato come lo strumento che “proietta Pisa nel futuro”, in realtà questi interventi, definiti indifferibili e urgenti, dovevano già essere conclusi negli anni precedenti (ultima scadenza 31/12/2021), sulla base degli impegni presi nel precedente Piano dell’Autorità d’Ambito (AIT). Il completamento delle opere ha invece subito negli anni notevoli rallentamenti che il Gestore del servizio idrico integrato ha ascritto a “obiettive e comprovate difficoltà, dovute ad eventi non prevedibili”.
Con la L.R. n. 36/2021 dell’ottobre del 2021 la Regione, accogliendo le motivazioni dei Gestori, ha predisposto una proroga delle scadenze e introdotto procedure acceleratorie per garantire il completamento delle opere di adeguamento “nel più breve tempo possibile”, individuando gli interventi prioritari e i nuovi termini di conclusione degli stessi.
Sulla base di queste ulteriori proroghe, per la fine del 2022 dovevano essere conclusi:
- l’ampliamento del depuratore di Oratoio;
- il collettamento degli scarichi diretti zona aeroporto;
- il collegamento fognario dalla Fontina al depuratore di San Jacopo, propedeutico alla totale dismissione della Fontina, impianto vetusto e in forte sofferenza, a favore dell’impianto di San Jacopo, ampliato opportunamente fino alla potenzialità necessaria.
Ad oggi, quali di queste tempistiche sono state rispettate?
Quale è lo stato di avanzamento degli altri interventi programmati per il 2023? Di recente si è avuta notizia dalla stampa dei lavori in corso presso i depuratori di Oratoio e di San Prospero che, con la raccolta, il convogliamento e il trattamento di scarichi diretti, comporteranno un effetto positivo sui corpi idrici recettori.
Purtroppo invece, si è persa notizia dell’intervento di ampliamento dell’impianto di San Jacopo, in quanto lo stesso non risulta menzionato nel Piano approvato per il triennio 2020-2023, mentre erano fissati al 2022 quelli di realizzazione della rete fognaria di collegamento dalla Fontina, che dovrà trasferire a San Jacopo gli scarichi (30000 AE) provenienti dal Comune di San Giuliano T. Resta oscuro il senso di anticipare la realizzazione del collegamento dalla Fontina a San Jacopo senza avere completato l’adeguamento di quest’ultimo che, nella configurazione attuale, non pare avere sufficiente capacità depurativa residua.
Crediamo che sia necessario anticipare i tempi di completamento dell’ampliamento dell’impianto di San Jacopo evitando che si crei un ulteriore sovraccarico dell’impianto di San Jacopo se non saranno prima completati gli interventi di adeguamento necessari.
Se il depuratore della Fontina non verrà chiuso a breve si prevedono ripercussione anche sulla possibilità di nuovi allacci: ad esempio ci si chiede dove verranno scaricati i reflui dell’ampliamento dell’ospedale di Cisanello, che attualmente per la gran parte scarica all’impianto della Fontina.
A regime, si spera di vedere risolto anche il problema dell’attivazione impropria del bypass a monte dell’impianto della Fontina, probabilmente non ben dimensionato, attraverso il quale quando piove vengono scaricate nei fossi acque reflue che non hanno subito un trattamento depurativo completo.
Visto il grande risalto dato alla presentazione dei progetti, si auspica che venga dato altrettanto rilievo nella comunicazione ai cittadini dello stato di avanzamento delle opere, degli eventuali ulteriori ritardi e della conclusione efficace dei lavori.”