Pisa, 11 maggio 2023 – “Potremo migliorare il livello di cura dei cittadini, solo se saremo capaci di intervenire nell’organizzazione dei nostri servizi, di interagire e collaborare con gli operatori per renderne più integrato ed efficiente il lavoro.” affermano Dalia Ramalli (nella foto) e Matteo Trapani, rispettivamente capolista e capogruppo uscente del PD, candidati alle prossime comunali in appoggio a Paolo Martinelli.
“La riforma della sanità territoriale, come previsto dal DM 77/2022 recepito dalla DGRT 1508/2022, si pone come obiettivo la presa in carico globale del bisogno di salute del cittadino e fa delle cure di prossimità e dell’integrazione socio-sanitaria i cardini della manovra” continua Ramalli, medico in Terapia Intensiva. “Il ruolo dell’amministrazione locale è pertanto tutt’altro che marginale: il sindaco, secondo la vigente legislazione regionale e nazionale è il responsabile della condizione di salute dei cittadini e delle cittadine ed assume un ruolo decisivo nella programmazione e nel monitoraggio dei servizi sanitari e socio-sanitari esprimendo, tramite la conferenza dei sindaci, pareri vincolanti o consultivi sui piani di programmazione e sui bilanci rispettivamente della ASL e della Azienda Ospedaliera. L’amministrazione comunale ha inoltre importanti responsabilità sul mantenimento dello stato di salute ed ha il compito quindi di sorvegliare, tramite studi epidemiologici e i report ARPAT, la qualità dell’aria che respiriamo e i livelli di inquinamento, monitorare gli standard di sicurezza sui luoghi di lavoro nonché individuare e prevenire le fonti di disagio psicofisico per abbassare i livelli di stress ed aumentare il benessere percepito dai cittadini e dalle cittadine. Si devono individuare e misurare questi fenomeni per dare indirizzi politici chiari che si traducano in azioni concrete e mirate.”
“Occorre quindi recuperare il dialogo tra le istituzioni, gli enti, le aziende e il terzo settore per ripensare un modello di sanità, pubblica e universalistica, che garantisca a tutti e tutte l’accesso alle cure, efficientando e implementando i servizi di screening e prevenzione, smaltendo le liste di attesa ormai fuori controllo e garantendo la presa in carico della cronicità, della disabilità e del disagio psichico. Una sanità che dia risposte concrete alle persone fragili, agli anziani, alle gestanti e ai genitori, in grado di ottimizzare ed efficientare l’accesso e la dimissione dai presidi ospedalieri; adeguatamente supportata da servizi di integrazione informatica tra 118, medicina territoriale e ospedale; in grado di prendersi cura della qualità e della dignità del fine vita, implementando i servizi domiciliari di cure palliative e l’hospice. Una sanità che sia capace di razionalizzare ed indirizzare le risorse applicate nell’emergenza urgenza in modo da standardizzare l’accesso alle cure di qualità per tutti e tutte”
“Servizi territoriali più efficienti dotati di percorsi ben organizzati e di una rete informatica integrata non possono che favorire anche il corretto funzionamento dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, la quale ancora fatica ad individuare una mission chiara nel compromesso tra l’alta specializzazione e l’ospedale dei cittadini e delle cittadine di Pisa. L’AOUP inoltre dà lavoro a migliaia di cittadine e cittadini che chiedono risposte anche all’amministrazione comunale. In questi giorni, dagli incontri con gli operatori, sono emersi alcuni temi ricorrenti, su cui vorrei concentrare il mio impegno.” afferma Ramalli ”Anzitutto, la sicurezza intorno all’ospedale, specie per chi esce tardi la sera o monta in reperibilità nel cuore della notte, al momento non è garantita. Problema aggravato dalla distanza che bisogna percorrere per andare ai propri mezzi. I parcheggi sono un’enorme criticità sentita dal personale di S. Chiara ma anche di Cisanello, che si è visto mettere a pagamento le aree più sfruttate dai dipendenti, costretti a parcheggiare le proprie auto a distanza di chilometri dal posto di lavoro. Inoltre, la costruzione dell’asilo nido aziendale, che sembra essere previsto ma non risulta chiaramente nel progetto pubblico, deve essere assicurata ed attentamente monitorata. Ritengo che sia un elemento prioritario, visto il livello al quale il nostro Ospedale si colloca e vuole collocarsi nel futuro, non solo come servizio essenziale in una grande azienda di questa epoca ma anche e soprattutto come investimento nel benessere dei propri dipendenti che non può che tradursi in un ritorno in termini di qualità di vita e di lavoro.
“L’ampliamento del Nuovo Santa Chiara,” prosegue Trapani “che diventerà uno dei più grandi ospedali d’Italia, non può prescindere da un piano complessivo di integrazione nel quartiere, per quanto riguarda la viabilità, la mobilità sostenibile, le attività commerciali e ricettive. È dannoso che il Sindaco non si interessi del nuovo santa Chiara salvo prevedere un centro congressi nel vecchio ospedale, idea sbagliata e fuori dal tempo, e non si impegni con le altre istituzioni per garantire maggiore sicurezza e una soluzione ai problemi di parcheggio degli operatori”.
“Riteniamo che si debba ripartire dall’ascolto e dal coinvolgimento delle realtà che nella sanità operano tutti i giorni nonché degli utenti dei servizi” continuano “Si devono creare tavoli di lavoro tra le realtà grandi e piccole che operano sul territorio; si devono ascoltare i medici di medicina generale, senza i quali non vi è speranza alcuna di sanità territoriale; si devono ascoltare gli operatori sanitari che partecipano ogni giorno al buon funzionamento del nostro SSN; si deve ascoltare il personale che lavora nell’emergenza urgenza, perché se crollano loro crolla l’intero sistema”