Ponsacco (Pisa), 22 giugno 2023 – Con la fine della scuola si è chiuso il progetto L’Insostenibile invisibilità svolto all’interno della scuola primaria e secondaria di primo grado Niccolini di Ponsacco. Uno strumento ideato lo scorso anno a seguito di alcuni episodi di bullismo. Martedì pomeriggio si è svolto un momento di restituzione pubblica da parte delle professioniste coinvolte della cooperativa Arnera.
«La scorsa estate – ha introdotto l’assessora all’istruzione Stefania
Macchi – abbiamo messo a punto un progetto che potesse rispondere a una
richiesta arrivata dalla scuola: una risposta efficace per prevenire i
fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Così è nato lo sportello di
ascolto portato avanti con la grande collaborazione degli insegnanti e
del consiglio d’istituto con grande dedizione, professionalità e impegno
da parte di Irene Gotti e Maria Rosa Cranchi. L’obiettivo è stato quello
di creare ragazzi attenti agli episodi di bullismo, ma anche dei
cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri».
Un progetto che ha visto una doppia e distinta attuazione. Da una parte
lo sportello di ascolto a cui si sono rivolti 185 ragazzi (135 della
scuola secondaria e 50 della primaria) e un totale di 503 colloqui
(considerando anche insegnanti, genitori e volontari) dall’altra il
laboratorio nelle classi per intervenire sul tutto il sistema classe
laddove era stata segnalata una situazione da attenzionare, con
l’obiettivo di trasformare ciò che era luogo di conflitto in luogo
d’incontro.
«Un progetto – hanno detto la pedagogista Gotti e la mediatrice Cranchi
– pensato non per essere chiuso tra le mura della scuola, ma per
l’intera comunità e che ha coinvolto una rete ampia di figure come gli
insegnanti, la famiglia, i volontari e le educatrici sui pulmini. Allo
sportello i temi trattati sono stati molti: dal mondo degli affetti, le
relazioni familiari, l’ansia e le pressioni che arrivano dal mondo degli
adulti. Durante i laboratori invece il lavoro è stato più incentrato sul
bullismo, sul giusto modo di incanalare le emozioni e la rabbia, sul
rispetto e sulla necessità di una comunicazione efficace».