Pisa, 8 agosto 2023 – «Non abbiamo mai negato l’accesso agli atti relativi al Parco quando era consentito e continueremo ad operare nel massimo della trasparenza seguendo le leggi – così il presidente del Parco Lorenzo Bani risponde al consigliere comunale Ciccio Auletta, all’ex-sindaco Marco Filippeschi ed al PSI locale – nel caso del Piano del Parco le normative impediscono di divulgarne i contenuti, comprese cartografie e norme, a consiglieri comunali e provinciali perché, secondo l’articolo 14 della legge regionale 30/2015, il piano è regionale, cioè è la Regione Toscana ad adottare e ad approvare il Piano, e non è previsto nessun passaggio nei consigli comunali e provinciali».
«Entrando nello specifico, la Regione è il soggetto procedente del piano integrato del Parco mentre l’Ente Parco è il soggetto proponente. Ne consegue che il responsabile del procedimento è stato nominato dalla Regione Toscana nella figura del direttore Riccardo Gaddi che ha espresso il parere tecnico rispetto alla disponibilità degli atti secondo le normative vigenti». «Al Parco spetta la predisposizione del piano con il Consiglio Direttivo che approva la trasmissione alla Regione Toscana, e con la richiesta dei pareri obbligatori alla Comunità del Parco ed al Comitato Scientifico. Per questo motivo cartografie e norme sono state fornite esclusivamente ai membri di questi organismi interni all’Ente». «In sostanza il Parco è il soggetto che deve elaborare una proposta sentiti gli attori del territorio, così come abbiamo fatto con decine di incontri che hanno coinvolto enti, istituzioni, associazioni, categorie, cittadini, compresi gli incontri pubblici regolamentati dalla garante dell’informazione e della partecipazione della Regione Toscana. Dopodichè spettano alla Regione l’adozione e l’approvazione del piano. Questo significa che i consiglieri comunali, così come i cittadini, potranno visionare la documentazione, che non è stata negata ma differita, dopo l’adozione da parte del Consiglio Regionale, e prima della sua approvazione».
«Sull’argomento della divulgazione di atti che sono prodromici alla emanazione degli atti di pianificazione, si è espresso il Consiglio di Stato (sezione IV 4838/2009): “trattandosi di procedimenti con destinatari non determinati e astrattamente limitati, finalizzati ad incidere su intere collettività, per essi non può ammettersi un diritto di estrazione di copia che rischierebbe, attesa la potenziale moltitudine di richiedenti, di vanificare il correlato e paritario principio costituzionale di buon andamento, nei suoi contenuti precettivi dell’azione amministrativa di economicità, celerità ed efficacia”.»
«Non possiamo quindi che seguire la legge e le normative, ricordando che attualmente il Piano è stato inviato alla Regione i cui uffici tecnici stanno valutando la coerenza delle procedure e delle relative norme. Dopo tali verifiche ed eventuali osservazioni e risposte il piano integrato nella sua completezza sarà inoltrato al consiglio regionale che lo discute nel merito e vota per l’adozione, a quel punto ci sono 60 giorni per le osservazioni e dopo eventuali risposte e modifiche conseguenti il consiglio regionale discute e vota per l’approvazione».