Pisa, 10 dicembre 2024 – “Una opportunità straordinaria che il pubblico del Teatro Verdi e la nostra città meritano assolutamente”, con queste parole Diego Fiorini, presidente della Fondazione Teatro di Pisa, ha aperto la conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore artistico. Nominato dal CDA il 26 novembre per il triennio 2025-2027, il Maestro Marco Tutino entrerà in carica dal primo gennaio 2025 e sostituisce Cristian Carrara, direttore artistico del Verdi nell’ultimo triennio.
Prima dell’incontro con la stampa, il nuovo direttore artistico arrivato questa mattina a Pisa ha voluto fare la conoscenza dei dipendenti e delle maestranze del Verdi assicurando una costante presenza in Teatro e ribadendo la forte volontà di mettere a disposizione la propria esperienza per valorizzare il personale e per favorire un rinnovato percorso di crescita artistica.
L’importante curriculum di Marco Tutino è stato centrale nella selezione operata dalla commissione chiamata a scegliere, tra oltre 50 candidati, il nuovo direttore artistico, come ha spiegato ai giornalisti il presidente Fiorini: “Il Maestro Tutino è un artista di grande esperienza e dal curriculum internazionale. Dai vertici di importanti fondazioni lirico-sinfoniche alle consulenze per grandi teatri fino alla la sua attività di consulente per la Lirica nella Commissione Musica del Ministero della Cultura, Marco Tutino è un esperto conoscitore del mondo teatrale in tutti i suoi aspetti e le sue dinamiche. Questo rende il suo profilo perfetto per il nostro Teatro che vive già una fase di crescita che attende conferme e ulteriori e definitivi passi avanti e ha una grande progettualità”.
“Desidero ringraziare Cristian Carrara – ha poi aggiunto Fiorini -, per il lavoro che ha svolto in questi tre anni riportando il nostro Teatro nel circuito delle coproduzioni, una sfida certamente vinta e assai attesa anche dalle nostre maestranze, desiderose di dimostrare le proprie competenze e di poter crescere attraverso il confronto con colleghi di altri teatri di tradizione. Adesso, con Tutino, muoveremo nuovi e significativi passi, anche grazie al richiamo e all’attrattività che il suo nome ha nel panorama culturale italiano e internazionale”.
“I nostri obiettivi sono due – ha concluso il presidente Fiorini -: accrescere la qualità dell’offerta artistica per il nostro pubblico e iniziare una nuova pagina per il nostro Teatro che deve diventare un nuovo punto di riferimento a livello regionale per la formazione ai mestieri dell’arte del Teatro. In Italia siamo eredi di un patrimonio universale fatto di arte e di bellezza: un pezzo di questo patrimonio è anche il Verdi ed è anche al Verdi. E noi, a Pisa, città dalla solida tradizione culturale, abbiamo il dovere di trasmetterlo per conservarlo”.
Diffondere la tradizione dell’opera lirica soprattutto tra i giovani è uno degli obiettivi del Maestro Marco Tutino, che da membro del Comitato per la salvaguardia dell’arte del canto lirico italiano ha concretamente contribuito al suo riconoscimento nella lista Unesco del patrimonio immateriale dell’umanità.
“Fino a poco tempo fa – ha spiegato il nuovo direttore artistico del Verdi – pensavo che, dopo tante esperienze e una vita che mi ha dato tanto, mi sarei dedicato solo alla composizione. Ma poi ho capito che tutto quel che so e che ho imparato è un patrimonio che merita di essere condiviso, e questo vale per tutti coloro che lavorano nel nostro ambiente e sono portatori di saperi e di conoscenza in tutti i nostri mestieri”. “Eccomi quindi qua, a Pisa con molte aspettative che sono reciproche: da una parte, ci sono quelle di una città, di un Teatro e del suo pubblico verso di me, dall’altra ci sono le mie per questa nuova esperienza”.
“Mi sta a cuore – ha proseguito il direttore artistico – entrare in sintonia con i dipendenti del Verdi e con il suo pubblico. La sintonia è essenziale per chi è chiamato a programmare delle stagioni artistiche perché bisogna essere sintonizzati con chi ascolta e non fare scelte elitarie e per poche persone. È pur vero che è necessario ampliare l’offerta perché non tutte le opere che sono oggi nel repertorio esauriscono la possibilità di mantenere questa sintonia, ci sono anche altre opere che non vengono più frequentate e che invece possono conquistare”.
E infine: “Con questa nuova esperienza a Pisa desidero anche restituire quello che ho avuto dalla vita e che è tanto, con una grande attenzione ai mestieri della Lirica, che ne riunisce tantissimi. Il nostro sguardo si soffermerà sulle giovani generazioni: nella organizzazione della nostra società, la lirica non attira purtroppo i giovani, ma c’è un dato assai chiaro e costante: i ragazzi hanno il desiderio di scoprire cose nuove e si entusiasmano, e questo accade ogni volta che riusciamo a interessarli alla nostra musica”.
Marco Tutino è nato a Milano nel 1954. Parallelamente agli studi classici, nel Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano consegue i diplomi in Flauto e in Composizione. Esordisce come compositore nel 1976 partecipando al Festival Gaudeamus in Olanda. Da allora la sua musica viene programmata ed eseguita con grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo dalle più prestigiose istituzioni concertistiche e sinfoniche e nei principali Teatri d’Opera.
È stato Direttore Artistico dei Pomeriggi Musicali di Milano, del Teatro Regio di Torino, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro Comunale di Bologna e consulente artistico e compositore residente alla Fondazione Arena di Verona.
È il fondatore della scuola dell’Opera italiana, l’accademia di alto perfezionamento delle professioni del teatro lirico, che ha lo scopo di insegnare e tramandare lo stile italiano dell’arte lirica e di investire sulle giovani generazioni.
È stato inoltre presidente dell’Anfols, l’associazione che riunisce tutte le fondazioni liriche italiane e ha fatto parte della commissione musica del Ministero dei beni e attività culturali, in qualità di consulente per la Lirica.
La sua attività di compositore inizia con Pinocchio, la sua prima opera, commissione della I.C.O.S.S. di Vienna e Opera di Genova. Seguiranno , tra le altre: Cirano (con la regia di Gabriele Salvatores, riallestito nel 1990 all’Arena di Verona), La Lupa (per il Centenario Mascagnano di Livorno) il dramma concertante Vite immaginarie (Comunale di Bologna) Federico II (commissionata dall’Opera di Bonn), Il gatto con gli stivali, Dylan Dog e Peter Uncino (commissionate dalla Fondazione Arena di Verona), Vita (commissione del Teatro alla Scala), Le Bel indifférent (commissione del Macerata Opera Festival), La bella e la bestia (commissione del Comunale di Modena), The Servant (commissione Macerata Opera Festival), Senso (commissione del Teatro Massimo di Palermo. In seguito, il Maestro ha composto Le Braci (commissione del Teatro dell’Opera di Firenze e del Festival della Valle d’Itria) La Ciociara (commissione del San Francisco Opera House) Miseria e Nobiltà (commissione del Teatro Carlo Felice di Genova), e Falscher Verrat, commissionata dal Teatro dell’Opera di Kiel.