Compie quest’oggi 54 anni, essendo nato a Monza il 14 febbraio 1962, Roberto Bosco, centrocampista tra i giocatori di maggior militanza nel Pisa del periodo Anconetani.
di Giovanni Manenti
Cresciuto nelle Giovanili del Seregno, con cui esordisce in Serie C2, passa alla Reggiana che, dopo fugaci apparizioni in Serie B, lo cede in prestito per un anno alla Carrarese, prima di tornare tra i granata emiliani con cui disputa due interi Campionati da titolare in C1, prima di tornare nella Serie cadetta per due stagioni al Pescara, conquistando la Promozione in A assieme al Pisa al termine del Torneo 1986.87, durante il quale, il 31 maggio ’87, fa la sua prima apparizione da avversario all’Arena Garibaldi nel match terminato in parità per 0-0.
Ma la Massima Divisione, sulla scorta delle due ottime Stagioni in Serie B, Bosco la vive con la maglia viola della Fiorentina, che lo acquista nell’estate ’87 e con cui debutta in Serie A il 13 settembre ’87 nel pareggio interno a reti bianche contro il Verona.
Nei due Campionati disputati nel capoluogo toscano, Bosco, che non era presente nella vittoria dei nerazzurri sui viola per 2-1 nella stagione precedente, torna nuovamente all’Arena il 20 novembre ’88 in un’altra gara terminata 0-0 e, con la retrocessione del Pisa a fine Torneo, la Dirigenza di via Risorgimento punta su di lui per tentare l’ennesimo ritorno nella Massima Serie ….
L’acquisto si perfeziona ad ottobre ’89, e Bosco, dopo aver giocato le sue ultime quattro partite con la Fiorentina, debutta con il Pisa il 14 ottobre ’89 subentrando a Dolcetti ad inizio ripresa nel pareggio esterno – ancora per 0-0, quasi una maledizione – a Licata e realizzando neanche un mese dopo la sua prima rete in nerazzurro nel pareggio esterno per 1-1 ad Ancona.
Conquistata la Promozione in A al termine della Stagione 1989.90 (curiosamente con Bosco andato a segno una seconda volta nel pareggio esterno per 2-2 nella “sua” Monza …), il Pisa non riesce a mantenere ancora una volta la Categoria, retrocedendo a conclusione dell’ultimo Torneo nella Massima Serie sia per i nerazzurri che per Bosco, il quale si toglie comunque la “piccola” soddisfazione di realizzare, nella sconfitta per 1-2 patita a Cagliari, quella che sarà la sua unica rete in Serie A ….
Le ultime tre stagioni di Bosco all’ombra della Torre Pendente coincidono con il progressivo declino della “parabola” Pisa nell’Elite del calcio nazionale e, nonostante lui sia uno dei più presenti, ed, insieme al povero Rotella, l’unico a non abbandonare la barca che sta affondando, non può evitare l’amara retrocessione nello spareggio di Salerno contro l’Acireale dove il Pisa soccombe 4-3 (Bosco trasforma dal dischetto, dopo gli iniziali errori di Rocco e Rotella …) ai calci di rigore dopo che l’incontro non si era sbloccato dallo 0-0 (ancora …!!) iniziale neppure dopo i tempi supplementari ….
Bosco termina la carriera da professionista con un ultimo anno al Modena in Serie C1 nel 1994.95, salvo tornare a disputare 29 gare nel 1997.98 con la Massese nel Campionato Nazionale Dilettanti ….