Giro di vite, in materia di sicurezza, legalità e decoro, in Piazza dei Miracoli a Pisa. Agli ingressi gli addetti dell’Opera Primaziale, affiancati da personale militare o di polizia, passeranno la paletta metal detector intorno alle persone prima dell’accesso alla Torre, monumento-simbolo considerato ad alto rischio attentati terroristici, con livello di allerta alzato dopo la strage al giornale satirico Charlie Hebdo, servizio di controllo che parte da lunedi 14 settembre che rientra nel potenziamento del piano di sicurezza pubblica come il pattugliamento anti-abusivismo commerciale che ha già nelle scorse ore, importanti risultati delle forze dell’ordine impegnate nel contrasto all’illegalità, con il sequestro di quintali di merce abusiva. Il sopralluogo congiunto effettuato nei giorni scorsi dal Prefetto Attilio Visconti, Questore Alberto Francini insieme ai vertici del Comando Provinciale dei Carabineri e della Polizia Municipale è stato anche l’occasione per un incontro con gli operatori di polizia da mesi impegnati sul campo per capire le loro difficoltà. Ogni giorno, sulle 24 ore, sono impegnati in zona Duomo 15 militari, 8 vigili urbani, 6 poliziotti e 6 carabinieri. Nel confronto è emersa «l’opportunità di rimodulare i servizi di controllo – spiegano dalla Prefettura – attraverso l’individuazione di specifiche aree della piazza da assegnare a ciascuna pattuglia impiegata». Dunque, un controllo per settori. Per questo è previsto il blocco all’accesso di via Santa Maria attraverso il “piloncino” elettronico, mentre ora l’ingresso all’area pedonale viene impedito solo attraverso un presidio della strada. L’eccezione serale dei controlli più pressanti hanno pressoché eliminato la presenza di venditori abusivi in piazza, resta l’eccezione delle ore della tarda serata o notturne quando gli extracomunitari si spostano nei pressi della Torre una volta chiuse le bancarelle regolari di piazza Manin. L’impegno è al massimo ma occore assicurare misure più rigorose contro l’abusivismo commerciale, come dice il Sindaco di Pisa Filippeschi-“I venditori sono l’ultimo anello di una catena organizzata che attinge ai traffici di organizzazioni criminali. Il danno è economico e d’immagine. La città vive fenomeni come questo tipici di città assai più grandi: serve anche incrementare il personale delle forze dell’ordine. Perché il confronto in proporzione con altre città ci vede penalizzati».
MP. 13 sett.