Vento di Moulin Rouge ieri sera al Teatro C, in Via delle Commedie a Livorno. Un modo di festeggiare l’8 marzo alternativo alle solite pizze e mimose: Sophie Champagne, vedette burlesquer internazionale, titolare di una famosa scuola milanese per burlesque performers, la Champagne Academy, ha intrattenuto gli ospiti (soprattutto di sesso femminile) con uno spettacolo fatto di erotismo e sensualità, ma anche di eleganza e ironia. Un’idea molto intrigante per chi ha voluto passare una serata diversa tutta al femminile: partecipare ad uno stage con trucco e parrucco da diva, condotto proprio da Sophie, seguito dallo show della bella performer milanese.
Ma che cos’è il burlesque? Tutti ne parlano, ma pochi sanno che cosa sia davvero. Il burlesque non è spogliarello, non è volgarità, non è spettacolo “per soli uomini”. Anzi. Il burlesque è la rivincita della sensualità femminile, fatta di sogno, di corpetti, di lustrini, di acconciature rétro, di creatività e trasparenze allusive; è seduzione carnale, ironia ed autoironia, esibizione libera dell’imperfezione che rende la donna autentica e desiderabile, in contrasto netto con i ritocchi da bisturi e da Photoshop. E’ la donna della porta accanto che, per un incantesimo cenerentoliano che svanirà a mezzanotte, diventa una diva che accende il desiderio e che fa riscoprire la malizia e l’erotismo, due meravigliose parole di cui, in tempi di algide perfezioni estetiche assunte a vangelo dell’apparire, hanno finito col perdere di significato.
E quindi, via ai ventagli di piume che scoprono sotto le luci sapienti seni rotondi e gambe tornite, via ad occhi illanguiditi da ciglia finte e trucco smokey, via a reggicalze e guepiere, a corsetti di pizzo nero e morbidi boa dai mille colori. E tra un guanto che si toglie e un ancheggiamento un po’ timido sui tacchi, ogni donna, di ogni età e con ogni forma, si riscopre improvvisamente bellissima e desiderabile. Con in più una grande voglia di divertirsi, cosa che non guasta mai.
Anna Maria Andreini