Metal detector controlli agli ingressi della Torre, applicati dal personale dell’Opera Primaziale, guardie giurate e personale militare o di polizia, come avviene in tutti i luoghi culturali di particolare rilievo. Chi acquista il biglietto per accedere e salire sulla Torre sarà consapevole e consenziente rispetto al fatto che ci saranno dei controlli.
La prossima settimana, al massimo nel giro di dieci giorni, saranno effettuati i controlli agli ingressi della Torre di Pisa, conferma il Questore Alberto Francini. La nuova misura di sicurezza anti-terrorismo, decisa martedì scorso in Prefettura dal comitato per l’ordine pubblico, sta per essere concretizzata. Il motivo del provvedimento sembra non sia legato ad alcun allarme specifico, il prefetto Attilio Visconti aveva richiesto questa misura già all’inizio dell’anno in seguito al rafforzamento delle misure di sicurezza dopo l’attentato terroristico in Francia nella redazione della rivista Charlie Hebdo. Già altrove, dove l’accesso a monumenti è ritenuto ad alto rischio, il livello di allerta si è alzato. Tecnicamente le forze dell’ordine pubblico controllano le persone supportati dalla paletta con il metal detector per ispezionare il turista che ha appena finito di fare la fila per poi salire i 296 scalini della Torre di Pisa. Saranno fatte aprire le borse e il metal detector sarà passato intorno alla persona. Se ci dovessero essere esigenze di perquisizioni, di fronte a soggetti che dovessero richiedere tale tipo di verifica, sarà il personale militare o di polizia ad intervenire. Il questore Francini sottolinea che questi controlli «non avranno, salvo proprio in casi particolarissimi, il carattere della perquisizione. Saranno verifiche esterne rispetto alla persona che intende visitare la Torre di Pisa». Tra l’altro, l’introduzione di questo provvedimento comporta lo studio di altri accorgimenti per non complicare l’accesso al monumento tra i più famosi nel mondo.
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